Caro Tito, così sono trascorsi ben 30 anni da quanto il 7 ottobre 1986 è iniziata la vicenda di “Badolato paese in vendita in Calabria”…
con la pubblicazione di un mio articolo-SOS da parte del quotidiano romano “Il Tempo” in pagina nazionale … notiziashock poi ripresa dalla stampa di q
Per Badolato in bene è cambiato che il clamore suscitato dalla vicenda (per due anni 1986-88 alimentata dal mio continuo ricorrere a giornali – televisioni – radio – enti ed associazioni per sensibilizzare tutti, cittadini, amministratori e politici) ha un po’ risollevato le sue sorti, nonostante la Regione Calabria, nella persona del suo assessore al turismo Ubaldo Schifino il 5 gennaio 1987 avesse cercato di inibire un processo ormai iniziato e che era difficile poter interrompere dal momento che il dramma era e resta ancora serio e troppo invalidante per i territori che hanno troppi paesi agonizzanti. Ma, comunque, si poteva e si doveva fare di più (pure a livelli politici-amministrativi). Oltre alla vicenda del “paese in vendita” Badolato ha poi conosciuto un’altra stagione di rilancio, quella avvenuta a seguito dell’approdo sullo Jonio della nave turca Ararat (27 dicembre 1997) con quasi 900 profughi kurdi (in maggioranza), ospitati in larga parte nel borgo antico.
Parecchi sindaci si sono ispirati a Badolato per salvare i loro borghi. Più in generale, in male è cambiato che, proprio per l’insensibilità dei politici e di altri responsabili del bene pubblico, sono aumentati i paesi in agonia o in fase di preoccupante spopolamento!… Trenta anni fa la stima era di ben 12mila borghi in stato comatoso nella sola Europa, mentre adesso tale stima è salita a 15mila borghi e ne sono coinvolte persino piccole città, come ad esempio Agnone del Molise, dove abito.
Questa è una città d’arte che cento anni fa aveva 18mila residenti, mentre adesso è al limite psicologico dei 5mila abitanti con un patrimonio edilizio inutilizzato di quasi mille case e masserie vuote sia nel centro storico che nelle campagne (censimento del 2014 del mensile locale “L’Eco dell’Alto Molise”), per non parlare dei tantissimi terreni abbandonati e, quindi, resi così preda di frane, smottamenti, di altri 1/4 disordini geomorfologici e persino di alluvioni, di imbarbarimento ed isolamento territoriale. Non a caso Papa Francesco insiste sulle periferie (urbane e rurali) come principale urgenza di bonifica, riqualificazione e rivitalizzazione generale. Purtroppo, lo spopolamento è conseguenza della irrazionale urbanizzazione industriale in tanti Paesi del mondo, dove la corsa nelle città e nelle megalopoli comporta l’abbandono di paesi e piccole città di provincia.
Vedo in giro tante iniziative a riguardo, ma poca convinzione e determinazione! Sono così amareggiato che, spesso, mi rammarico di non aver tentato io stesso di essere eletto in qualche istituzione per perorare tale causa, fondando addirittura un movimento tale da coinvolgere più gente e più amministratori possibili già dal biennio epico 1986-88 di maggiori e migliori riflettori soprattutto internazionali. Probabilmente ho sbagliato a cercare altri possibili candidati. Così, aspettando il candidato giusto sono passati inutilmente 30 anni. Ma, purtroppo, sento che non ho la stoffa per una simile avventura, poiché mi sento adatto soltanto nell’azione socio-culturale e di studio non in quella politica ed amministrativa. Però sto cercando affannosamente a convincere, ancora adesso in questo momento, politici o amministratori di vocazione e di professione, a impegnarsi energicamente a girare per tutti i paesi delle loro circoscrizioni elettorali (al Sud come al Centro e Nord Italia) onde farsi mandare al Parlamento Europeo per portare nel cuore dell’Europa un problema che interessa indistintamente tutti. Proprio stasera farò 200 km (andata e ritorno) per parlare con una ex sindachessa che mi sembra disponibile almeno ad esaminare tale possibilità che sto prospettando veramente a tanti (senza lasciare nulla di intentato).
Potrei scrivere un libro su tutte le persone che ho contattato in questi 30 anni pregandole di impegnarsi sistematicamente contro lo spopolamento … a cominciare di taluni sindaci di Badolato e alcuni componenti dell’allora ancora forte Partito Comunismo Italiano, i deboli eredi di quella che fu “la roccaforte rossa della Calabria” e che già nel 1986 sembrava irriconoscibile e addirittura svanita a riguardo, con una nuova classe dirigente certamente inadeguata e comunque indegna della “generazione epica” che l’aveva preceduta. Speriamo che l’idea di mettere in sicurezza borghi, fiumi, montagne e altro territorio contro le catastrofi (alluvioni, terremoti, frane, ecc.) si traduca in un piano nazionale serio ed efficace. Ma ci credo poco … siamo in Italia, purtroppo, il paese dove l’unica cosa seria è la “corruzione” diffusa e sempre più dilagante proprio là dove non ti aspetteresti.
Trovo sempre più illegalità e corruzione aggravata là dove non mi sarei mai sognato di trovarne nemmeno una pallidissima idea. Mi sto convincendo ogni giorno di più che se i borghi muoiono, se la stessa Italia 2/4 sta vacillando … la colpa è di ognuno di noi … di chi adotta corruzione ed illegalità come metodo e paradigma di vita e di professione … colpa nostra personale poiché non abbiamo il coraggio o la voglia di denunciare singoli e sistemi. Però, per denunciare efficacemente è necessario essere uniti e fare noi stessi “sistema” … poiché singolarmente non si ha né la forza psico-fisica, né economica e legale per affrontare denunce e processi. Di questa debolezza della cosiddetta “società civile” approfittano sempre di più i “malviventi” (cioè coloro che vivono male, avendo scelto l’illegalità, la prepotenza, la corruzione, la mafiosità). Tali malviventi hanno fatto “sistema” ed ormai occupano buona parte delle stesse istituzioni, bonificare le quali sarà impossibile senza gli onesti che, in tanti, facciano a loro volta sistema.
Pensa, caro Tito, in questi 30 anni e più che frequentavo per poi abita
Proprio ieri sera ho trovato in un amico mio coetaneo (da me stimato ed ammirato per le sue capacità di saggezza nei rapporti interpersonali) atteggiamenti e persino parole ed espressioni conosciute nei tradizionali territori di vera mafia. Mi ha fatto rabbrividire e ne ho ricavato un’impressione così agghiacciante e negativa tale da ibernare la speranza che la nostra società possa tornare normale. Mi sto convincendo (avendone ampie prove giorno dopo giorno persino tra queste magnifiche ma sperdute e desertificate montagne) che la cultura individuale, familiare e sociale non solo italiana stia cambiando pelle in peggio, stia subendo una trasformazione davvero genetica.
Trovo atteggiamenti mafiosi persino in personalità che si vantano di essere spiritualiste, pacifiste o nonviolente mentre invece hanno dentro l’anima una violenza che a volte fuoriesce raggelando mente e cuore e spazzando via la speranza che il mondo possa essere migliore. Caro Tito, tutto questo per dirti che in questi 30 anni i nostri paesi (specialmente quelli interni e più montani) si stanno sempre più impoverendo anche e soprattutto perché si è impoverita di valori e di atteggiamenti sociali la gente. Il cattivo orgoglio, poi, individuale e sociale, sta divorando comunità e interi popoli!
E’ sempre il cosiddetto “fattore umano” che sta alla base di ogni civiltà così come di ogni catastrofe di qualsiasi genere. Ho il sospetto (ma per me è una certezza) che siamo arrivati ad un punto tale che il vulcano (leggi, società nazionale e globale) stia accumulando tale e tanta energia negativa che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Ricordi che tempo fa sottoponevo alla tua attenzione (e a quella dei nostri gentili e più fedeli lettori) l’interrogativo su che tipo di “rivoluzione” epocale stava per formarsi e manifestarsi in questo nostro 21mo secolo, sentendo ormai “matura” la società globale per una rivolta contro i nuovi nazi-fascisti economico-finanziari?… Ecco, ho paura che ci siamo quasi. Sarà scontro epocale! 3/4 EvoLve theme by Theme4Press • Powered by WordPress
Quindi, con questo scenario quasi da A
Spero che questa amara ma reale e concreta riflessione sulla realtà quotidiana ed epocale, aiuti almeno le persone più sensibili ad aumentare il proprio impegno esistenziale per dare maggiore vita e dignità al proprio luogo di residenza, poiché così si potrebbe meglio “fomentare una sana epidemia” o un tale effetto domino, positivo ed utile per tutti e per ognuno. La Storia parte dalla persona. E dalle generazioni. Ed io continuo a cercare la “generazione decisiva” che lavori al riequilibrio del mondo e dell’Umanità. Buon paese a tutti!
Domenico Lanciano (Agnone del Molise, sabato 24 settembre 2016 ore 11,33)
IlFattoQuotidiano SAN BASILE PAESE IN VENDITA 08 NOV. 2011