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LE “CATTIVE ACQUE” DELLE FIUMARE. ANALIZZANDO IL BELTRAME…

Da circa un anno (inizio settembre 2016), si stanno eseguendo i lavori della sistemazione della Fiumara Beltrame. Durante la fase di esecuzione dei lavori, che hanno interessato tutte le stagioni dell’anno, si è constatato che:

Stante la situazione sopra descritta non possiamo esimerci dalla ricerca  delle cause che hanno prodotto gli effetti devastanti constatati.

Per opportuna conoscenza gli anziani di Soverato  ricordano che al ritorno dei lavori nei campi bevevano direttamente dalla fiumara tanto era l’acqua pulita, lavavano la biancheria  e alla bisogna procedevano alla pesca peraltro fruttuosa. Oggi lungo la fiumara non è presente alcuna forma di vita! Ciò è dovuto ad una sola condizione!! Tossicità dell’acqua stessa.  In pratica le acque sono avvelenate e non per fenomeni naturali, ma grazie all’azione dell’uomo che  considera  i corsi d’acqua  come il recapito  naturale di scarichi fognari e di inquinanti di ogni genere. Si ricorda che lungo l’asta del Beltrame, di brevissima lunghezza, scaricano i depuratori, sperando funzionanti, dei comuni di Chiaravalle c/le, San  Vito J.,  Cenadi,  Centrache, Olivadi, Petrizzi .

Anticamente,  senza la presenza dei depuratori e con popolazioni nettamente superiori, le acque non risultavano avvelenate , oggi con i depuratori l’acqua  è tossica. Probabilmente  le analisi ufficiali dimostrano che l’acqua non è inquinata ma il fatto vero  è che non vi è traccia di vita animale  che sicuramente non è venuta meno per epidemie  ma per avvelenamento.

Portata minima e costante

Scopriamo che in agro di Petrizzi, negli anni 1980, l’Enel costruì una traversa di sbarramento sull’asta, con galleria di derivazione per prelevare l’acqua dal Beltrame e riversarla nell’ invaso di Satriano per alimentare la centrale idroelettrica. Tale intervento ha provocato la devastazione di gran parte del territorio del comune di Petrizzi, portando la fiumara Beltrame, in qualsiasi periodo dell’anno in regime di “secca” disattendendo  peraltro il disciplinare che regola i prelievi dai corsi d’acqua, anche alla luce  dei regolamenti di recente adottati dalla Regione Calabria. Tutto questo aumenta  il livello di inquinamento dell’acqua a valle della traversa , poichè  la quantità d’acqua è minima rispetto agli inquinanti.  La cosa tragica è che le autorità preposte ed individuate dal disciplinare  sottoscritto, sono assenti, come se il problema non interessasse il territorio.

Nelle anse e nei gurnali  dove le acque ristagnano e rigurgitano, il fetore è tale che non è igienicamente consigliabile fermarsi per più di 5 minuti; i massi del fondo alveo e delle sponde sono ricoperti di alghe di colore ruggine completamente diverso dal grigio chiaro del granito calabrese,ciò ovviamente a causa degli inquinanti transitanti e/o stagnanti. Si ricorda  che su tutto il bacino del Beltrame non è presente alcuna industria  produttrice di inquinanti  e quindi l’inquinamento è di  sicuro di origine antropico generato probabilmente dal mal funzionamento dei depuratori.

Orbene, tutto il carico inquinante giunge al mare con le conseguenze facilmente intuibili; a tal proposito si rammenta  che il turismo estivo rappresenta l’unica fonte di reddito per un gran numero di operatori presenti sul territorio che a loro volta innescano processi produttivi su vasta scala. L’importanza quindi di avere ambienti salubri diventa strategico per il golfo di Squillace e per le coste calabresi tutte; l’esigenza ultimamente è ancora più pressante per il riconoscimento che ha avuto la città di Soverato destinataria di bandiera blu. Alla luce di quanto sopra  si raccomandano le autorità preposte a porre rimedio allo scempio ambientale che si protrae nell’indifferenza collettiva, pensando erroneamente e tragicamente che non è  un problema sociale. Non è così!! L’unica fonte di reddito per la Calabria,  sono l’ambiente e le risorse naturali; distrutte anche queste risorse non ci resta che abbandonare questa regione in mano a sciacalli e banditi che già operano indisturati.

P.s. Tornando al livello di inquinamento del Beltrame, l’avvelenamento del corso d’acqua è così grave che gli allevatori intercettati lungo l’asta del fiume sono costretti ad abbeverare le mandrie con acque prelevate da pozzi sebbene adiacenti alle sponde della fiumara tanto è la pericolosità delle acque della fiumara.

É  proprio vero!! I primi depuratori ad essere messi in funzione dovrebbero  depurare le acque di torrenti  e fiumare e forse nel mare si riverserebbero di certo meno veleni ! 

Ovvio è una provocazione . . .

Ing. Pino VOCI

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