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TUTELARE I DIRITTI DEI LAVORATORI DEL COMPARTO CULTURA E SPETTACOLO DELLA REGIONE CALABRIA.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Tutela e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto cultura e spettacolo della Regione Calabria

 

Siamo lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo.

Siamo attori, tecnici, scenografi, costumisti, registi, facchini, danzatori, organizzatori, promoter, attrezzisti, cantanti, musicisti, performer. Lavoriamo nei teatri, nel cinema, nelle scuole, nei musei, nelle piazze, nelle biblioteche, negli archivi.

Costruiamo eventi, festival, rassegne, palcoscenici, spettacoli. Costruiamo mondi. Produciamo cultura, bellezza, poesia. Facciamo vivere le storie e le tradizioni del nostro territorio e al contempo spingiamo avanti la riflessione sul contemporaneo.

In seguito all’emergenza sanitaria, siamo stati i primi a chiudere e saremo gli ultimi a riaprire. L’ improvviso blocco del settore, che si protrae ormai da più di due mesi, ha fatto emergere tutte le criticità che già lo attanagliavano.

Un settore essenzialmente privo di tutele e di diritti. Regolato nella stragrande maggioranza dei casi da contratti a termine, precari, intermittenti, di collaborazione, a partita Iva.

Crediamo che questa fase di sospensione possa e debba essere anche una fase di ripensamento radicale del ruolo e del significato che la cultura nelle sue molteplici espressioni assume nel nostro paese, e delle logiche che guidano le politiche culturali sia a livello nazionale che a livello regionale.

Intendiamo la cultura, in linea con l’art. 9 della Costituzione, come bene comune, patrimonio sociale, presidio di civiltà a cui tutte e tutti devono poter accedere, che non può essere associata a logiche aziendali ma considerata come il tessuto connettivo necessario a legare il singolo alla comunità, uno spazio fondamentale per la crescita e la formazione di consapevolezza e coscienza sociale.

Ci siamo riuniti in seguito alla drammatica emergenza che ha colpito il nostro settore già da fine febbraio, collaborando al dibattito che parallelamente si è svolto in tutto il paese, ed entrando a far parte del coordinamento nazionale, che in questi giorni ha prodotto un documento inviato alle istituzioni nazionali e regionali.

L’apertura delle attività culturali, programmata per il 15 giugno, come da decreto Rilancio, DPCM  17 maggio (allegato 9), lascerà la quasi totalità degli spazi culturali nell’impossibilità di sostenere le misure e i costi richiesti per garantire la sicurezza sanitaria, non favorendo, quindi una ripresa reale del comparto.

Chiediamo quindi:

E’ il momento di investire sulle PROFESSIONALITÀ DEL TERRITORIO, immaginando spazi in cui ricostruire la socialità perduta in questi mesi di necessario blocco di tutte le attività, tutelando e valorizzando gli artisti e tutte le maestranze del settore.

Approdi. Lavoratrici e lavoratori della Cultura e dello Spettacolo Calabria

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