Dalla manutenzione viaria agli invasi antincendio, fino alla telemedicina e al social housing: la Regione coinvolge i sindaci delle aree interne e montane in una nuova stagione di interventi.
Sono 155 i comuni che hanno beneficiato delle risorse regionali destinate alle aree interne, con interventi che spaziano dalle strade rurali alla riqualificazione dei borghi, fino alla piccola accoglienza turistica. Una settantina di amministrazioni – 76 secondo i dati illustrati – ha scelto di concentrare i fondi sulla manutenzione stradale, mentre circa cinquanta hanno puntato su interventi di riqualificazione di borghi e piccoli edifici. Diciassette comuni hanno invece optato per la linea dedicata alla “piccola accoglienza”, con interventi mirati a strutture leggere, aree camper e servizi per il turismo diffuso.
È stata inoltre richiamata la misura sulle piste di soccorso, che ha visto l’adesione di tre comuni, e quella sui piccoli invasi: due amministrazioni hanno scelto questa opzione, pensata sia in chiave antincendio sia come supporto alle aziende agricole nei periodi di siccità, in particolare nelle aree più esposte come la zona grecanica. Le risorse impegnate fanno riferimento alle annualità 2023-2024, con l’obiettivo di completare la spesa entro il 31 dicembre 2026. Un nuovo bando sarà attivato non appena saranno assegnati i fondi 2025.
Accanto agli interventi materiali, la Regione punta sui servizi “immateriali”, a partire dalla sanità di prossimità. È stata ricordata la piattaforma per la telemedicina e l’idea di creare, in molti comuni montani e interni, postazioni dove gli anziani possano effettuare elettrocardiogrammi e visite a distanza, utilizzando ad esempio le sedi delle postazioni di emergenza territoriale nelle ore in cui non sono attive. Parallelamente si lavora per rendere più sicure e attrattive le sedi di continuità assistenziale, con sistemi di videosorveglianza, illuminazione adeguata e nuovi locali, così da incentivare i giovani medici ad accettare gli incarichi di guardia medica.
Dal 19 dicembre partirà inoltre, in via sperimentale, un progetto di prevenzione sanitaria realizzato in collaborazione con Poste Italiane nell’ambito del programma “Polis”. Gli uffici postali dei piccoli comuni diventeranno sportelli di servizi alla pubblica amministrazione e saranno utilizzati per distribuire, tramite i portalettere, i kit per la prevenzione di alcuni tumori. L’iniziativa sarà poi estesa in maniera più ampia a partire da febbraio, con il coinvolgimento attivo dei sindaci.
Sul fronte abitativo, la Regione annuncia di aver destinato diverse decine di milioni di euro al social housing: risorse che saranno impiegate per l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni nei centri interni e montani, con benefici riservati a chi trasferirà la propria residenza in questi comuni. L’azione sarà sviluppata nel corso del 2026 e, prima della pubblicazione dei bandi o avvisi, è previsto un tavolo di confronto con i sindaci per definire modalità e contenuti, in una logica di sussidiarietà verticale.
Nel ringraziare gli amministratori intervenuti all’incontro istituzionale a Catanzaro, definita “la casa dei calabresi”, la Regione, nella persona dell’assessore Gallo, ha sottolineato la trasparenza del bando: sono stati finanziati tutti i comuni che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto, con l’esclusione soltanto di quelli non in regola con i tributi regionali. Altri momenti di confronto con i sindaci sono previsti nelle prossime settimane e mesi, per costruire insieme la programmazione futura a beneficio dei cittadini calabresi.
