La scultura ispirata alla “Risurrezione” di Pericle Fazzini consegnata anche al Cardinale Reina e a Mons. Marco Frisina. In Aula Paolo VI la VI edizione dell’evento tra musica, fraternità e attenzione agli ultimi.
VATICANO – L’Aula Paolo VI ha accolto la VI edizione del “Concerto con i Poveri”, rinnovando uno degli appuntamenti più intensi del panorama artistico e solidale internazionale.
Nato nel 2015 per unire musica, bellezza e fraternità, l’evento è promosso dal Coro della Diocesi di Roma e organizzato dalla Fondazione Nova Opera ETS, con la direzione artistica del compositore e direttore d’orchestra Mons. Marco Frisina.
Un concerto per gli ultimi: ospiti d’onore le persone fragili
La serata, condotta da Serena Autieri, ha messo al centro le migliaia di persone in difficoltà invitate come ospiti d’onore grazie al Dicastero per il Servizio della Carità e al lavoro delle numerose realtà di volontariato.
In sala, complessivamente, circa ottomila persone, di cui circa tremila in condizioni di fragilità estrema. Presente anche Papa Leone XIV, insieme al Cardinale Baldassare Reina e a vari Vescovi.
La vigilia: l’incontro in Vaticano e la consegna della scultura
Il giorno precedente al concerto, Papa Leone XIV ha accolto in Vaticano gli organizzatori dell’evento. Con loro anche gli orafi Michele e Antonio Affidato, che hanno consegnato al Santo Padre una scultura da loro realizzata, ispirata alla celebre “Risurrezione” di Pericle Fazzini.
L’opera, pensata come omaggio alla forza trasfigurante del Vangelo, è divenuta negli anni un autentico emblema del “Concerto con i Poveri” e ha accompagnato anche il momento conclusivo della serata 2025.

Scultura ispirata alla “Risurrezione”. “Concerto con i Poveri 2025 in Aula Paolo VI”.
L’apertura: Coro della Diocesi di Roma e Nova Opera Orchestra
Ad aprire l’evento sono stati il Coro della Diocesi di Roma e la Nova Opera Orchestra, diretti da Mons. Marco Frisina, con una sequenza di brani che conducono alla contemplazione del Mistero dell’Incarnazione, tra cui “Puer natus est nobis”, tra le antifone natalizie più antiche.
Michael Bublé protagonista: un itinerario tra repertorio e melodie natalizie
L’artista canadese Michael Bublé è stato protagonista di una performance intensa, capace di legare musica e attenzione agli ultimi in un’unica voce.
Per l’occasione ha proposto un itinerario musicale costruito appositamente per il “Concerto con i Poveri”, alternando brani iconici del suo repertorio alle grandi melodie del Natale.
Scaletta (brani citati)
- Feeling Good
- Love
- Bring It On Home to Me
- Always On My Mind
Momento di particolare intensità è stata l’interpretazione dell’Ave Maria, richiesta dal Santo Padre all’artista.

Le parole del Papa: “La musica è come un ponte che ci conduce a Dio”
«Nel rivolgere ad ognuno il mio saluto, sento in modo speciale la gioia di accogliere voi, fratelli e sorelle, per i quali oggi abbiamo vissuto questo concerto: grazie della vostra presenza! (…) La musica è come un ponte che ci conduce a Dio.
(…) Facciamo in modo che i nostri cuori non si appesantiscano (…) ma che siano svegli, attenti agli altri, a chi ha bisogno; siano pronti ad ascoltare il canto d’amore di Dio (…) Grazie a tutti! Dio vi benedica. Buon cammino di Avvento e buon Natale!»
Dopo il concerto: la premiazione al Palazzo del Laterano
Al termine dell’evento, nel Palazzo del Laterano, nella Sala dei Patti Lateranensi, si è tenuta la cerimonia di premiazione con la consegna delle sculture del Cristo Risorto a:
- Michael Bublé
- Cardinale Baldassare Reina
- Mons. Marco Frisina
- Corrado Cusano
- Convitto Lateranense B. Pio IX
Un evento internazionale: i grandi nomi delle edizioni passate
Nel corso degli anni il “Concerto con i Poveri” ha ospitato grandi direttori d’orchestra e compositori, tra cui Daniel Oren, Speranza Scappucci e i Premi Oscar Ennio Morricone, Nicola Piovani e Hans Zimmer.

Affidato: “La bellezza condivisa diventa speranza”
«Il Concerto con i Poveri rappresenta un’esperienza particolarmente intensa – ha dichiarato Michele Affidato –.
Ogni anno rinnoviamo il nostro impegno con la consapevolezza che la bellezza, quando viene condivisa con chi vive momenti di fragilità, si trasforma in un messaggio di speranza.
Vedere quest’opera donata prima al Santo Padre e poi consegnata a grandi personaggi, tra cui un artista come Michael Bublé, è stato per noi un segno che la bellezza, quando nasce dal Vangelo, continua a generare ponti».
