Due persone, tra cui anche un appartenente alle forze di Polizia, sono state arrestate stamani con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il provvedimento cautelare è stato emesso dalla Dda di Catanzaro e rientra in una più ampia attività investigativa condotta dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal Sostituto Pierpaolo Bruni, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri. L’arresto è stato eseguito dalla Squadra mobile della Questura di Cosenza e dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri.
L’attività degli inquirenti ha permesso di disarticolare un contesto di criminalità organizzata egemone nel capoluogo bruzio e nel suo hinterland, tanto che lo scorso 6 aprile 33 soggetti ritenuti appartenenti al cosiddetto clan degli Zingari, nell’ambito dell’inchiesta “Nuova Famiglia”, sono stati condannati, col rito abbreviato, a pene per ben 271 anni di reclusione mentre il presunto boss della cosca “Rango-Abruzzese”, Maurizio Rango, è stato invece condannato all’ergastolo. In questo contesto sono stati acquisiti presunti rapporti collusivi tra appartenenti alle Forze dell’ordine e soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà a Catanzaro, alle 11 presso la sede della Procura della Repubblica.