Nel corso dei servizi finalizzati anche all’attuazione del programma straordinario denominato “focus ndrangheta”, il personale del Comando stazione forestale di Davoli, attirato da una colonna di fumo di colore scuro proveniente dalla località “ Silipà” del Comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, sorprendeva due persone intente a bruciare un ingente quantitativo di rifiuti speciali che avevano da poco scaricato da un autocarro posizionato lì vicino.
La pattuglia della forestale identificava i due uomini ed avviava immediatamente gli accertamenti relativi alla proprietà dell’autocarro e alla proprietà dell’area su cui si stavano smaltendo illecitamente, mediante combustione, rifiuti speciali come pannelli di truciolare, piallacci, cartoni, e altro ancora.
Agli esiti delle indagini sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, in concorso tra loro per reati in danno all’ambiente, oltre alle due persone trovate sul luogo, anche il titolare di una ditta edile con sede a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, il quale è risultato intestatario sia dell’area del rogo e sia dell’automezzo utilizzato per il trasporto dei rifiuti.
Inoltre, gli agenti del Corpo forestale dello Stato, al fine di impedire la prosecuzione dell’attività illecita con conseguente propagazione di fumi insalubri e molesti sprigionatisi dalla combustione dei rifiuti, hanno anche provveduto a sequestrare l’area situata nelle vicinanze di una zona residenziale.
L’Autorità giudiziaria ha convalidato il sequestro. Si rammenta che a seguito dell’introduzione del recente delitto di combustione illecita, i responsabili della illegale e diffusa pratica dell’incendio dei rifiuti rischiano, qualora si tratti di soli rifiuti non pericolosi, una sanzione penale che va dai due ai cinque anni di reclusione.