E’ di questi giorni la notizia che nella città di Soverato si è venuti a conoscenza della presenza di un anziano solo ed in condizione di indigenza .
Ovviamente questa è una “notizia “ e ancora ovviamente capace di attirare l’attenzione del lettore, (anche di chi scrive) ; ed aggiungo il mio intervento non deve essere visto come “critica” , bensì deve essere letto come riflessione .
Certo che oggi parlare di “Politica Sociale”, alla luce delle mancanze operative che
sistematicamente vengono alla luce e, prima ancora conoscitive del tessuto sociale sembra un azione mirata alla contemplazione del proprio pensiero ; ovviamente mi riferisco al pensiero politico ove mai si manifestasse .
Ecco perché Ho deliberatamente anteposto le mancanze operative alle mancanze conoscitive del territorio.
Nessuno si sognerebbe di costruire immobili senza prima aver valutato i dati strutturali del
terreno su cui costruire,; ma in Politica si ipotizzano interventi di natura “Sociale” trascurando le caratteristiche umane (nel senso completo del termine ) destinatarie degli interventi.
Eppure le scienze sociali nel passato hanno ipotizzato e predisposto come prioritario lo strumento del “Piano regolatore sociale”.
Strumento questo che , al pari dello strumento urbanistico si rivelerebbe capace di intercettare , valutare e razionalizzare gli interventi allora si efficacemente “mirati”, e destinati alla comunità sociale.
Sembra allora facile dedurne che la presenza di tale intervento , meccanismo di gestione
sociale avrebbe permesso al “politico” di turno di adottare le opportune scelte di “Politica
sociale”, queste si mirate al bisogno .
Diventa allora evidente come l’azione politica non può essere vissuta e manifestata come una pura enunciazione ideologica, o peggio un “parler pour parler” ma deve poggiarsi su strumenti conoscitivi , in questo caso “Piano regolatore sociale” capaci di “ visualizzare” la struttura socio-relazionale di una comunità in relazione alla sua composizione .
Ovviamente l’assenza o la disconoscenza di metodologie progettuali nel campo delle politiche sociali rende aleatorie, e/o inefficaci le azioni progettate; ma peggio ancora provoca un depauperamento delle risorse collettive anche e soprattutto delle aspettative individuali .
Sociologo Antonio Sica