Una giornata all’insegna della storia e della cultura per riscoprire la figura di un personaggio simbolo dell’identità calabrese. Il castello di Squillace, quasi per “miracolo” preservato dall’ondata di maltempo abbattutasi in tutta la regione, è stata la magica cornice della settima edizione del “Premio Cassiodoro il Grande”, promosso dall’associazione Centro culturale Cassiodoro con l’alto patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ed inserito dalla Regione Calabria tra gli eventi culturali storicizzati.
La serata, condotta in maniera egregia da Domenico Gareri, è stata aperta dall’esibizione del Coro dell’Unione italiana ciechi di Catanzaro, presieduto da Luciana Loprete, un momento di straordinaria rilevanza sociale e culturale a cui è seguito il saluto del sindaco di Squillace, Pasquale Muccari. Il presidente dell’Associazione centro studi Cassiodoro, don Antonio Tarzia, ha poi illustrato gli obiettivi ed i risultati del lungo percorso di studio attorno all’opera di Cassiodoro, che ha coinvolto nell’ultimo anno anche tutte le scuole calabresi, e alla figura di un personaggio “cerniera” tra il passato e il presente, senatore a Roma, ministro a Ravenna e ambasciatore a Costantinopoli, oltre che storico e fondatore della moderna università. Proprio al pensiero cassiodoreo ha dedicato il suo ultimo libro, dal titolo “Confido in te Signore”, l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani che ha rivolto, in collegamento video da Lauria, il suo saluto ai partecipanti.
A ricevere il Premio in argento “Cassiodoro il Grande” 2016 è stato, per primo, Sua Eminenza Cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, che in mattinata – insieme all’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone – aveva anche officiato la Santa Messa nella Basilica Minore di Squillace e che si è detto onorato di ricevere “un segno importante in un territorio custode della memoria di Cassiodoro, i cui scritti, in un momento in cui l’anima è stata quasi dimenticata, devono essere riscoperti e valorizzati”. Stimolato dalle domande di Gareri, il cardinale, attraverso la sua storia personale, nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo VI, ha ricordato l’importanza che la chiesa non resti “muta” e che ognuno di noi diventi testimone di fede e di misericordia come strumento e opportunità di cambiamento.
Il riconoscimento è stato consegnato, da parte del consigliere regionale Arturo Bova, anche a Luciano Vasapollo, vicerettore dell’Università La Sapienza di Roma e professore di varie università sudamericane, a Michele Affidato, maestro orafo in Crotone, e alla Fondazione Natuzza di Paravati, nella persona di don Pasquale Barone. La serata è stata impreziosita anche dalle performance di alcuni artisti e gruppi espressione della cultura e delle tradizioni calabrese, come la band di musica popolare Parafonè, il giovane tenore Stefano Gagliardi, i ballerini della compagnia Artedanza, diretta dal maestro Giovanni Calabrò, e gli attori del “Teatro di Calabria Aroldo Tieri” di Catanzaro – Aldo Conforto, Salvatore Venuto, Mariarita Albanese -, accompagnati dal maestro Sergio Uccello, che hanno letto i testi a cura del prof. Luigi La Rosa e sono stati insigniti di una targa d’argento. Straordinaria anche la partecipazione di due protagonisti della scena musicale internazionale, il maestro africano Baba Sissoko e la cantante di origini giamaicane, Scheol Dilu Miller, che hanno lanciato sul palco, insieme agli altri artisti riuniti nell’ensamble finale, un messaggio all’insegna della solidarietà e dell’integrazione culturale.
Durante la serata sono state consegnate anche le medaglie di bronzo in qualità di socio onorario a: Mons. Peppino Megna, arciprete della Basilica Minore di Squillace; don Giusto Truglia, sacerdote paolino, giornalista e autore; l’architetto Salvatore Tozzo, politico, studioso di arte e devozione popolare calabrese; Francesco Nicolace, medico e figlio di Natuzza Evolo. Il maestro Pasquale Menchise ha ricevuto, inoltre, il Trofeo d’argento alla carriera.
Il castello di Squillace è stato, inoltre, protagonista, grazie alla collaborazione de “I giardini di Hera”, presieduta da Chiara Raimondo, attraverso le immagini aeree mozzafiato mandate in onda durante la serata e, prima della premiazione, con l’inaugurazione della mostra “Conoscere Cassiodoro”, curata dall’arch. Cosimo Griffo, coordinatore dell’evento. Sono state, infine, proiettate, in prima assoluta, all’interno delle mura del castello e sullo schermo a ridosso del palco, le immagini del documentario “I luoghi di Cassiodoro”, prodotto dalla Indaco in collaborazione con l’associazione Centro culturale Cassiodoro e la Life Communication, e dei video realizzati dagli studenti calabresi con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione tra i più giovani della figura del senatore a cui Squillace e la Calabria intera sono profondamente legati. La mostra resterà aperta al pubblico al castello e, successivamente, si trasferirà nei locali della Cittadella regionale.
Ufficio stampa Life Communication