Al via questa sera la XV edizione del “Tarantella Power”, il festival tematico sulla danza e la musica tradizionale calabrese creato e diretto dall’associazione Arpa, in programma da lunedì 26 a giovedì 29 dicembre nel Parco archeologico di Gianmartino nel comune di Tiriolo.
Il festival – cofinanziato dalla Regione Calabria con i fondi destinati agli eventi culturali 2016 e affidato alla direzione artistica dell’Arpa, che fa parte dell’associazione temporanea di scopo costituita assieme al Comune di Tiriolo per il coordinamento e organizzazione del festival – si propone di valorizzare le tradizioni locali a partire dalla musica e dalla danza per recuperare le radici e l’identità di un patrimonio culturale che rappresenta la ricchezza del Meridione. Con la scelta della nuova location di Tiriolo, il festival va ad integrare le due precedenti esperienze del territorio: Radici sonore e Baccanalia.
L’area archeologica, diventerà protagonista assoluto dell’evento, assieme alla musica popolare, grazie anche all’iniziativa “Cantiere Aperto: comunicare la conservazione”, che si svolgerà in collaborazione con il MIBAC/ Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Calabria. Un cantiere aperto che oltre ad avere valenza didattica, restituirà al paese un bene archeologico perfettamente restaurato. Dalle 16 alle 20 presso l’Antiquarium di Tiriolo la restauratrice Aba Muleo curerà in pubblico il restauro di alcuni reperti archeologici ritrovati presso l’area Gianmartino nel corso della campagna di scavo 2014/2015.
Alle 18.30, nella Casa della Cultura l’omaggio a Rosa Balistrieri, indimenticabile artista del movimento folk degli anni settanta, alla quale questo spettacolo è ispirato. Una donna che ha segnato la storia della musica e della lotta sociale del Sud, tanto da diventare un simbolo di rivolta civile, di riscatto contro le ingiustizie, la miseria, la disuguaglianza. Le canzoni di Rosa sono anche un modo per riscoprire la cultura musicale dei cantastorie, spesso troppo facilmente assimilata ad un passato ormai lontano; sono un modo per raccontare il mondo e le sue più profonde vicende umane. Manuela Cricelli, cantante e voce recitante, propone questo spettacolo nella forma del recital ed interpreta in modo magistrale i brani di Rosa Balistreri, insieme a brani originali, attraverso i quali racconta la vita dell’ultima cantastorie. E’ accompagnata in questo viaggio dalle chitarre del maestro Peppe Platani e Vincenzo Oppedisano. “E sono il mio modo – dice Manuela Cricelli – di rievocare l’idea, o meglio, mostrare l’impronta di questa tradizione interiorizzata e che si è evoluta nella mia attuale identità artistica” .
Le schede degli artisti di questa sera
- Parafoné, musicanti calabresi. Rivisitare la musica popolare senza cadere in un logoro cliché rappresenta una sfida difficile per ogni musicista, specie se si vuole mantenere un approccio ai materiali integro e puro. L’impegno dei Parafoné è quello di riproporre la musica senza variarne l’essenza, utilizzando gli strumenti tramandati di padre in figlio come chitarra battente, zampogna, lira, organetto, tamburello, fischiotti eccetera: strumenti antichi che lasciano intravedere una straordinaria attualità soprattutto in una società che tende a smarrire le proprie identità culturali. Decidere di confrontarsi con le tematiche popolari rappresenta dunque per i componenti dei Parafoné un’esigenza precisa che ha radici profonde nella cultura popolare calabrese, della quale si sentono figli e naturale espressione come singoli e come gruppo. Questo confronto avviene in modo solare e leggero nella riproposizione, con arrangiamenti originali e coerenti, degli antichi temi e canti della tradizione orale-musicale della Calabria. La band: Bruno Tassone (Voce, chitarra battente, zampogna a chiave); Angelo Pisani (Lira calabrese, pipita, fischiotti, sax soprano, marranzano); Gianluca Chiera (Cori, bouzouki); Domenico Tino (Chitarra acustica, chitarra elettrica, cori); Antonio Codispoti (Organetto diatonico, tamburello, cori); Omar Remi (basso elettrico); Fabio Tropea (Percussioni, darabouka, tamburi a cornice).
- Ritorna in Calabria Antonio Pascuzzo con il suo concerto che propone il repertorio degli album Rossoantico e Pascouche. I RossoAntico nascono da un’idea di Antonio Pascuzzo, autore dei testi e co-autore delle musiche unitamente a Mario Dovinola con gli originalissimi arrangiamenti di Pericle Odierna. Nel disco la canzone d’autore strizza l’occhio alla tradizione delle bande italiane. Il suono è allegorico, onirico, anche per la ricchezza della sezione Fiati integrati da una banda popolare di antica tradizione, con un suono pulsante e suggestivo autenticamente endemico. I RossoAntico propongono brani inediti la cui peculiarità, sul piano musicale, risiede nella decisa scelta di un linguaggio evocativo che attinge al mondo della musica tradizionale delle bande italiane, dove l’immagine di banda italiana è quella reale di oggi, ben lontana da alcuni luoghi comuni. Spesso i giovani componenti delle vecchie bande di paese sono straordinari musicisti con un percorso ricchissimo dal conservatorio, alle esperienze in orchestre sinfoniche fino ai tour pop e, alle occasioni, di festival di bande internazionali, luoghi mistici di contaminazione e incroci inconsueti. Il tutto ha ragioni profondamente autentiche e vissute; Antonio Pascuzzo, infatti, ha al suo attivo tante collaborazioni prestigiose: Kocani Orkestar, Hevia, Concato, Sergio Caputo, Rocco Papaleo, Simone Cristicchi, Mannarino, Solis String Quartet. AntonioPascuzzo (voce & chitarra); Carmine Ioanna (fisarmonica); Marco Monaco (batteria); Giulio Ciani (contrabbasso); Mario Dovinola (pianoforte); Davide Gobello (chitarra).