ALCOLISMO, LA PIAGA SOCIALE CHE DILAGA FRA I GIOVANI
“Quando un bicchiere è troppo“, è il titolo dell’incontro organizzato dall’associazione mogli medici italiani sezione di Soverato, che si è svolto presso l’istituto Malafarina.
Al tavolo dei relatori la presidente Ammi Rita Palermo, il direttore del Sert Franco Montesano, il capitano Saverio Sica e la giornalista Maria Anita Chiefari come moderatrice.
Dai vari interventi è emerso come il problema legato all’alcolismo sia una piaga sociale sempre più presente ed attuale, ma sottovalutato.
Ad aprire i lavori la Palermo che ha detto: “Un dato allarmante è il fatto che i ragazzi si avvicinano all’alcol già all’età di 11 anni e lo fanno per divertirsi, per trasgredire, per provare una sensazione di piacere.
È un tema insabbiato, di cui poco si parla mentre la prevenzione è fondamentale. L’alcol è come una droga legale”. Montesano si è soffermato sui rischi correlati. “Bere -ha detto – è un comportamento a rischio ed è difficile far riflettere su questo.
L’etanolo, la sostanza contenuta nell’alcol, si comporta come una droga che agisce sul cervello. L’alcol provoca tolleranza e quindi si ha la tendenza di aumentare le dosi, dipendenza ed astinenza. Purtroppo il bere è accettato e sostenuto dalla nostra società anche per motivi di mercato e interessi economici.
La bevanda tradizionale proseguito è il vino, ma sta aumentando il consumo di birra e superalcolici nella popolazione giovanile. In Italia il 20% dei cittadini sono astemi, ma un milione e mezzo sono alcolisti.
Ci sono successivamente disagi economici, familiari, sociali, l’alcol è una droga anche più dell’eroina; senza contare 30 mila morti all’anno sono per questo problema, così come il 30% dei ricoveri. Il fenomeno coinvolge sempre di più i ragazzi che fanno abuso di alcol e, istituzioni ed agenzie educative, devono prendere coscienza di come correggere questo comportamento di vita sbagliato anche attraverso il dialogo, la prevenzione.
Molti non sanno che l’alcol provoca alterazioni e malattie, colpendo tutti gli organi, in primis il fegato. Fortunatamente c’è poi, una volta che un soggetto si rende conto di essere entrato in un tunnel, una via d’uscita rappresentata da corsi di recupero per disintossicarsi”.
Il capitano Sica è intervenuto nell’ambito degli aspetti normativi spiegando come viene calcolato il valore alcolemico, sui grammi per litro di sangue, a seconda anche del peso. Il maggior effetto dell’assunzione dell’alcol si ha dopo un’ora mentre per i superalcolici avviene con effetto più immediato.
“Per chi deambula ubriaco – ha sottolineato – ci sono delle sanzioni, cosi come per chi guida in stato di ebbrezza”.
Entrando nei dettagli delle quantità di alcol, il capitano Sica ha illustrato come lo 0,5 % si raggiunge già con un bicchiere, da 0,8% grammi scattano le sanzioni fino a 2.000 euro e come, dallo 0,5% ci sia una diminuzione della percezione visiva e la sospensione di patente fino a sei mesi. Dallo 0,8 % si entra anche nel campo penale, e con 1,5 diventa reato e oltre alle multe l’auto viene confiscata; da 2,7 si entra in come etilico.
“A volte capitano anche episodi di resistenza da parte dei ragazzi ubriachi, in tal caso è previsto l’arresto. Quando bevete – ha concluso il capitano – pensate che possono verificarsi incidenti, che possono morire persone innocenti; non avete idea di ciò che resta degli incidenti, di cosa raccogliamo da terra dai cadaveri.
In più da quest’anno la nuova legge sancisce l’omicidio stradale. Una nota positiva è il decremento avuto grazie alla prevenzione”.
Antonella Rubino. Gazzetta del Sud, 01/05/2016