L’alto tasso di povertà è purtroppo in continuo aumento nel territorio soveratese. Sono sempre più infatti, coloro che bussano alla porta della Caritas parrocchiale e dell’amministrazione comunale…
Sempre aperto al dialogo e nel massimo rispetto di tutti, il sindaco Ernesto Alecci, ogni giorno ascolta e accoglie, le problematiche di una grossa fetta di popolazione cercando più possibile, di intervenire. Un sindaco che per molti è un punto di riferimento, una persona di fiducia. In merito al tema Alecci ha evidenziato: “Sono tantissime le situazioni di povertà presenti, che crescono ogni giorno. Fino a qualche anno fa tutti avevano un tetto sulla testa, bene o male era più facile andare avanti e sbarcare il lunario, adesso è tutto davvero più difficile. Ci sono anche tanti anziani soli, abbandonati e stiamo cercando di far fronte alle richieste di chi si appella a noi.
La raccolta quotidiana di alimenti, sta funzionando bene e le risorse raccolte, vengono distribuite alle famiglie. Per gli anziani invece, stiamo pensando di creare un nuovo circolo per combattere la nuova malattia del secolo rappresentata dalla solitudine. Una buona amministrazione deve essere attenta ai disagi dei cittadini, alle problematiche che devono affrontare”. Il sindaco ha rilevato come tra i problemi più frequenti si annoverano maggiormente quelli legati alla mancanza di lavoro non solo di giovani, ma di adulti e padri di famiglia che fanno fatica a mantenere la propria famiglia. Spesso c’è anche la difficoltà di adattarsi a nuovi lavori. “Stiamo intervenendo con le poche risorse che abbiamo, non è semplice. Ogni anno il Comune subisce dei tagli in trasferimento di Stato e le risorse per il sociale sono poche, anche se Soverato è Comune capofila per quanto riguarda interventi come assistenza ai bambini e agli anziani che noi facciamo e, per questo, mi sento di ringraziare Paola Grande e Carmela Valentino perché l’assistenza agli anziani, viene fatta in modo puntuale e vengono sfruttate tutte le risorse ministeriali e regionali messe a disposizione e loro seguono tutto con attenzione e scrupolosità. “Spesso- ha concluso Alecci- per aiutare chi ha bisogno noi amministratori ci autotassiamo pur di andargli incontro nelle difficoltà. Non è facile far fronte a tante richieste ma, per quanto è possibile ci mettiamo a disposizione. Mi sono reso conto, toccando con mano, della povertà che vigilia nella nostra città; gente a cui viene staccata la corrente elettrica, o famiglie con figli che hanno il frigorifero vuoto, da uomo oltre che da amministratore, intervengo spesso a titolo personale, pur di dare una mano. Le famiglie le stiamo aiutando attraverso dei vaucher, che offrono ossigeno a chi è in difficoltà e i capo famiglia offrono in cambio dei lavoretti. È un modo per fargli guadagnare qualcosa per le spese primarie almeno.
È giusto che ogni famiglia abbia la propria dignità anche con dei piccoli lavori. Mentre per i casi di indigenza con malattie, usiamo qualche piccola risorsa che abbiamo per tamponare le situazioni più gravi, come per esempio spese mediche, di cui però ci accertiamo, mentre quanto riguarda i generi alimentari la raccolta quotidiana sta dando ottimi esiti e anche la mensa sociale. Da parte nostra disponibilità verso chi ha situazioni di sofferenza e disagi”.
Antonella Rubino