Trasmessi alle società proprietarie, sono stati pubblicati oggi sul sito web dell’Arpacal (www.arpacal.it) i due rapporti annuali sulla qualità dell’aria nei comprensori ove si trovano le centrali “Biomasse Crotone”, in comune di Crotone, e “Biomasse Italia”, in comune di Strongoli, realizzate dal Dipartimento provinciale di Crotone, diretto dal dr. Rosario Aloisio, attraverso il Servizio tematico Aria, coordinato dalla dott.ssa Serafina Oliverio anche in qualità di responsabile delle convenzioni.
I due report rappresentano il momento di analisi complessiva di un anno di attività dell’Arpacal che, in base a specifica convenzione siglata con le società titolari – a valle dei procedimenti autorizzatori rilasciati dalla Regione Calabria – procede alla acquisizione dei dati, validazione ed elaborazione dei parametri monitorati da due apposite centraline, e le elaborazioni dei dati relativi ai metalli pesanti Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni) e Piombo (Pb) e IPA contenuti nel PM10.
Lo stabilimento di Strongoli, situato lungo la Strada Statale 106 al km 263, nasce come “Centrale termoelettrica da 46 Megawatt netti alimentata a biomassa” nell’area industriale dell’ex zuccherificio.
Lo stabilimento di Crotone nasce come “Centrale termoelettrica alimentata a biomassa” nell’area industriale di Crotone ubicata in località Passovecchio. La potenza elettrica netta dell’impianto è pari a 27 Megawatt.
L’energia elettrica prodotta dai due impianti è data dalla combustione di biomassa vergine, ovvero biomassa costituita da cippato di legno proveniente da manutenzione boschiva e residui agro-alimentari derivanti prevalentemente dal mercato locale e nazionale.
Il relativo impatto sull’aria viene monitorato in continuo attraverso le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dislocate nelle zone di massima ricaduta delle due centrali.
Arpacal provvede, giornalmente, dal 2013, a controllare in continuo i dati derivanti dal monitoraggio dei parametri fisici e meteorologici, nonché dei principali inquinanti : Ossidi di azoto (NOX), Particolato (PM10), Particolato (PM2,5) e Biossido di zolfo (SO2), CO (monossido di carbonio), Benzene, Toluene, Xilene. Inoltre l’agenzia analizza attraverso il Laboratorio chimico del Dipartimento provinciale di Reggio Calabria il contenuto di metalli pesanti ed IPA presenti sui filtri di PM10: As (Arsenico), Cd (Cadmio), Ni (Nichel), Pb (Piombo), Benzo(a)pirene.