Metti la bellezza senza tempo della chiesa abbaziale di Scolacium e la calda espressività di una voce che racconta di terre appassionate, in una confortevole sera d’estate senza vento, ed ecco servito il successo del concerto di Dulce Pontes al Parco archeologico di Roccelletta di Borgia, nel secondo grande evento del cartellone 2019 di Armonie d’Arte Festival.
Standing ovation per la regina del Fado, Dulce, particolarmente empatica, ha letteralmente rapito il pubblico, che l’ha ricambiata con lunghi e sostenuti applausi. Un concerto di due ore, con i brani di maggiore successo del suo repertorio da Ponte de Areia a Canto do risco, da Bailados do minho a Meu amor sem Aranjuez, da la leyenda del tiempo a A brisa do coracao, da Procuro olvidarte a Cançao do Mar. E poi l’omaggio al grande maestro Ennio Morricone con cui la Pontes ha stretto un fecondo sodalizio artistico con l’incisione nel 2003 dell’album Focus, con l’esecuzione di “Love Theme” da “Nuovo Cinema Paradiso”.
Intensa e magistrale la performance del trio, due chitarre e un contrabbasso, Heredia Figueras Yelsy, Vieira Gordo Fernando Ricardo e Caseres Martinez Daniel Borja, solisti di rango con strepitose carriere a loro volta, in un dialogo puntuale e coinvolgente con la voce incredibilmente ricca di nuances di Pontes. Particolarmente emozionante a metà concerto l’assolo del contrabbassista.
L’ascolto è stato così avvincente per il pubblico che al momento del congedo dal palcoscenico degli artisti, a lungo e in piedi ha invocato il bis: Dulce Pontes torna in scena e confessa, con un’affabilità sorprendente, tenuta durante tutto il concerto: “ho viaggiato in macchina dal Portogallo fin qui, non ho dormito e sono stanchissima, ma non potevo mancare all’appuntamento con voi. Ci tenevo tantissimo ad essere qui in questo posto incredibile”.
Gli applausi per la Pontes, lontana nell’atteggiamento da un divismo che pure potrebbe indossare, diventano ancora più convinti. Così l’artista portoghese si congeda dal suo pubblico accompagnandosi al pianoforte con “Your Love” da “C’era una volta il West”, con un ultimo intenso omaggio all’immenso Morricone.
«Il successo della serata – ha commentato la direttrice artistica Chiara Giordano – e i riscontri positivi da parte del pubblico ci dicono che siamo sulla strada giusta, che il festival Armonie d’arte non è l’occasionalità di un gesto artistico fine a se stesso, ma è il frutto di un’idealità che da diciannove anni segna le nostre azioni, è un festival che non cede alle facili sirene di un’offerta commerciale, ma che condivide con il suo pubblico l’esperienza di momenti che ci cambiano nel segno della bellezza come armonia delle arti. Armonie d’arte è un festival resiliente, che resiste e, quindi, vince.
E adesso, dopo due regine indiscusse come Dee Dee Bridgewater e Dulce Pontes, vi aspettiamo il prossimo 2 agosto, con l’opera rock “Shine Pink Floyd Moon”, un viaggio nel mondo della luna, nei 50 anni dall’allunaggio, con il coreografo Micha Von Hoecke, in Pink Floyd Legend e la Compagnia Daniele Cipriani».