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REGGIO CALABRIA – Non poteva non suscitare conseguente politiche l’avviso di garanzia ricevuto dal governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio in relazione al trasferimento di un dipendente del Comune di Francica a Calabria Verde.
Durante il Consiglio regionale, infatti, sono emersi contrasti tra il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione e il presidente della Regione Mario Oliverio.
A dare fuoco alle polveri è stato Guccione, ex assessore della prima giunta Oliverio, costretto a dimettersi, assieme ad altri assessori ed all’allora Presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, a seguito degli avvisi di garanzia ricevuti nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli”.
«Credo che sia giusto che il presidente Oliverio – ha sostenuto Guccione – faccia sapere quali sono le sue determinazioni. Non si può far finta di nulla rispetto a quello che è accaduto». Il consigliere ha poi lamentato l’uso di una «doppia morale» da parte del presidente citando una inchiesta della Procura di Castrovillari.
«Su questo punto – ha detto ancora Guccione – non si può transigere. Bisogna essere trasparenti negli atti, nei fatti concreti della politica di questa Regione».
Arriva ferma la risposta di Oliverio che ha informato l’Aula di aver dato mandato al proprio legale di acquisire gli atti che lo riguardano e di valutare di conseguenza. «Ho chiesto io al Pd – ha detto il governatore – di non assumere iniziative. Non ho bisogno di solidarietà. Il mio rispetto verso la magistratura non è mutato, anzi si è rafforzato.
Qualora ci dovessero essere fatti gravi, tali da determinare l’incompatibilità tra la funzione e l’esercizio della carica, e quella, appunto, di indagato, non esiterò un istante a trarne le conseguenze. Non l’ho fatto – ha aggiunto – per responsabilità, perché una tale decisione comporterebbe automaticamente lo scioglimento della Giunta e del Consiglio regionale. Non per difendere la mia funzione, ma quella che mi hanno affidato i calabresi». Oliverio ha poi escluso, di non aver avuto mai nella sua vita «una doppia morale».
Dai banchi dell’opposizione è intervenuto il consigliere Gianluca Gallo. «Oggi – ha detto – si consuma un ulteriore strappo all’interno della maggioranza ed all’interno del Pd. Si pone un problema di natura politica soprattutto in riferimento a quanto avvenuto qualche anno fa e a quanto si sta facendo oggi».
Ripreso l’ordine dei lavori, il presidente del Consiglio Nicola Irto ha riavviato la votazione dell’articolato della legge sulle «Norme recanti disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell’invecchiamento attivo», sospeso nella passata seduta per mancanza del numero legale. Proposta che è stata approvata con l’autorizzazione al Coordinamento formale. La seduta è proseguita con l’esame della proposta di legge riguardante Interventi straordinari a carico degli assegni vitalizi e delle quote per la reversibilità e abolizione adeguamento Istat».
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