
Oggetto: Suo riscontro alla Interrogazione Consiliare del 29/03/2021 – pec 24/05/2021
Spett.le Sindaco ricevo la Sua, come in oggetto, e la ringrazio per aver finalmente accennato ad una risposta. A tal proposito, come primissima cosa, credo che nella Sua missiva, già in apertura, vi sia un refuso tra le date e una inverosimile confusione tra le interrogazioni.
E’ presente in oggetto ” riscontro interrogazione del 29/03/2021″ e in apertura scrive ” la presente quale riscontro alla sua interrogazione del 19/03/2021. Leggendo, poi, ho compreso che l’altalenare tra le date sia dovuto ad un insieme di trattazioni, che in effetti riguardano ambo le interrogazioni.
Sono, solitamente abituata a ricevere risposte a domande o istanze precise, e quindi mi ha lasciato inebetita il Suo modo di affrontare una risposta, ma non posso pretendere che ognuno di noi affronti i quesiti in modo ordinato. Non voglio neppure giudicare questo ritardo con troppo accanimento, in effetti ho ben compreso che il mio arrivo in Consiglio sia stato una esplosione di domande incalzanti, e nei precedenti 5 anni, le domande siano state meno assillanti, e sul finire del tutto assenti, quindi è difficile abituarsi ai cambiamenti in maniera repentina.
Sono certa, però, che troveremo il giusto equilibrio, prima o poi, e impareremo a seguire i termini consentiti e l’equilibrio dei ruoli istituzionali. Sono lieta di leggere, nelle righe di apertura, la Sua sempre attenta voglia di precisare, che incontra l’altrettanta mia voglia di specificare.
E proprio per questo motivo, voglio rammentarLe che mi sono giunte le Sue scuse durante il Consiglio del 30 Aprile 2021, in cui ero sì assente per esigenze personali, ma mi sono giunte perchè il Presidente del Consiglio, sollecitato verbalmente dalle mie richieste dopo la scadenza del termine del 28/04/2021, nella stessa mattinata prima dell’inizio del Consiglio Comunale ha ricevuto una mia comunicazione mezzo pec , in cui si faceva presente lo scadere del termine, e in cui si sollecitava la Sua mancata risposta scritta.
Durante lo stesso Consiglio, prima di porgere le Sue scuse, ha affermato di aver preparato una risposta orale da fornirmi in aula, lo stesso Presidente le ha specificato che si attendeva risposta scritta, e allora lei ha avanzato le Sue scuse. Scuse, che accetto ma non condivido, nè nel modo di porle nè nel modo di accompagnarle ad inutili attenuanti che fungono da scappatoie, per nulla consone alla intelligenza di entrambi.
Mi duole, specificarLe, che il “periodo carico di impegni ed emergenze”, se così lo vuole definire, non può assolutamente essere utilizzato come giustificativo della mancanza di risposta sin dal 19/03/2021. Non mi è sembrato sia sopravvenuto alcun cataclisma in Città negli ultimi 60 giorni, e la sua giustificazione non ha alcun senso, giacchè credo che i collaboratori eventualmente atti a rispondere non le manchino, o almeno spero. Parrebbe che sia contornato da Assessori e Consiglieri, e certamente avrebbe trovato un aiuto nel redigere una risposta di “quattro righe in croce”, quale quella che ho ricevuto.
Perchè, chiusi i preamboli e i convenevoli, e lasciato da parte il Suo tentativo oratorio che non è in grado di distrarmi dal punto della questione, le ribadisco per prima cosa che il Suo ritardo è ingiustificabile, e le comunico che la Sua risposta è così priva dei contenuti richiesti da apparire pressocchè offensiva.
Non sono neppure certa, che Lei abbia letto le interrogazioni, che sebbene articolate siano state comunque impostate in una sorta di elenco di quesiti, tali da rendere semplice la risposta. Probabilmente, Lei sta sottovalutando in maniera immotivata, la necessità di prestare la dovuta attenzione ad una questione di una assoluta importanza. Rimango basita, ancor più in questo momento, giacchè la cronaca delle ultime settimane ci ha rammentato quanto sia pericoloso sottovalutare la sicurezza sui luoghi di lavoro, e sono pressocchè inutili le Sue descrizioni di barriere in vetro e le chiusure degli uffici nei periodi di maggiore criticità se non accompagnati da quello che si chiama : PREVENZIONE.
Caro Sindaco, di seguito, mi accingo a fornirle le precisazioni alle Sue righe, e nel contempo, credo che in maniera più chiara riuscirà a comprendere cosa io le stia chiedendo in questa, ormai, interrogazione ter.
1. Operatori Ecologici Nella Interrogazione del 19/03/2021, e del 29/03/2021, credo di aver scritto chiaramente che i dipendenti siano in carico alla Ditta Appaltante, e sebbene spetti alla stessa di fornire i Suoi dipendenti di Dispositivi di Sicurezza, Lei è la prima Autorità Sanitaria del Territorio, ed è suo onere verificare che un servizio pubblico presente sul territorio che Lei amministra, non sia nelle condizioni di mettere a rischio la salute e l’incolumità pubblica.
E’ certo che la responsabilità di fornire i dispositivi spetti alla Ditta Ecoservizi, ma le indicazioni ad Interim rilasciate dall’Istituto Superiore di Sanità, per la gestione dei rifiuti urbani sono estremamente chiare, e la trasmissione dell’infezione Covid può essere veicolata in maniera semplice attraverso la raccolta porta a porta, soprattutto in condizioni di rifiuti di pazienti asintomatici.
E’ suo onere, quindi, ove si presenti una situazione di negligenza della ditta appaltante intervenire a tutela estrema della salute pubblica. Il rispetto delle disposizioni sulla sicurezza sul lavoro sono in capo alla ditta Ecoservizi, ma la salute pubblica è in capo a Lei, quindi questo palleggiare di responsabilità tra le sue righe è inutile.
La ditta può comunicare ciò che meglio crede, ma è palese oltre che agli occhi di tutti che i dipendenti non posseggano le giuste protezioni individuali, necessarie per la protezione della collettività. I Cittadini pagano per un Servizio che deve essere garantito nel rispetto della salute di tutti: operatori e intera popolazione, e Lei ha l’obbligo di tutelare la salute pubblica e non solo di chiedere alla ditta.
2. Trattamento dei Rifiuti ( interrogazione nella parte Operatori ecologici) Su questo punto, tra le sue righe non riesco a trovare risposta. Capisco, che i suoi impegni possano essere di una importanza più seria delle mie domande, ma condividerà che sarebbe stato semplice farsi assistere nella risposta dall’Assessore all’Ambiente e dal Responsabile del Settore.
La disciplina sul trattamento dei rifiuti urbani non è rimasta orfana presso l’Istituto Superiore di Sanità e i Regolamenti sono stati implementati per aumentare in ogni senso la sicurezza e la riduzione dei contagi. La Regione Calabria ha emanato Ordinanza apposita. E’ chiaro, altresì, che non ci troviamo in una condizione di vuoto normativo.
Da capitolato, la ditta dovrebbe consegnare e protocollare i formulari provenienti dalla raccolta Covid, anche su questo non leggo risposta alcuna tra le sue righe. E’ chiaro che i rifiuti Covid, siano rifiuti speciali, e come tali oltre a dover essere sottoposti ad uno speciale trattamento, abbiano un costo di gestione diverso.
Giacchè la cittadinanza si troverà certamente a pagare questo servizio , credo sia legittima la mia interrogazione, come insindacabile sia conoscere natura e modalità di gestione. Tutto ciò, sarà certamente spiegato in maniera chiara alla ricezione di una nuova risposta articolata, in merito alla sempre uguale interrogazione.
3. Gestione categorie ad alto rischio: Gli operatori ecologici, per la mansione ricoperta, e per quanto abbondantemente descritto, appartiene (secondo indicazioni sempre dell’ISS), ad una categoria ad alto rischio. Un alto rischio di potenziale contagio e veicolo collettivo.
Sempre facendo riferimento a quel principio secondo il quale spetta a Lei, che amministra, salvaguardare la salute pubblica, e spetta sempre Lei tutelare ogni singolo cittadino da un potenziale rischio, la mia interrogazione rimane ancora una volta senza risposta quando Le si chiede se l’Amministrazione di cui Lei è a capo, intende prevedere un protocollo particolare per la riduzione del rischio da proporre alla Ditta appaltante, e che salvaguardi gli operatori ecologici, le loro famiglie e la Cittadinanza tutta.
4. Informazione alla popolazione sul trattamento dei dispositivi di protezione individuale: Nella interrogazione del 29/03/2021, credevo di aver offerto uno spunto in più per la sensibilizzazione della Cittadinanza, in virtù dello smaltimento dei dispositivi di protezione individuale.
E’ chiaro che in nessun modo, la stessa Cittadinanza sia seguita in quella comunicazione ambientale primaria in virtù della emergenza Covid, e quanto affermo, è confermato dalla stampa dei nuovi calendari della Raccolta differenziata, che sicuramente contengono l’implementazione della giornata dedicata solo vetro e solo carta, ma non contengono alcun dettaglio utile allo smaltimento di questi nuovi accessori di uso quotidiano.
Purtroppo qualsivoglia suggerimento, da qualunque pulpito provenga, lo ritiene un’offesa anziché un aiuto!
Dipendenti Comunali: Non è assolutamente ammissibile, che venga sottovalutata la sicurezza dei lavoratori, quali i Dipendenti Comunali. Per Dipendenti Comunali si intendono i Dipendenti di ogni settore, non ultimi la Polizia Locale. Nelle Sue righe, non riesco a comprendere quale sia il messaggio che vuole trasmettere, o se le stesse siano un semplice palliativo per ovviare alla richiesta di intervento di S.E. Il Prefetto.
Gli adempimenti affinchè il SISTEMA SICUREZZA sia rispettato sono diversi, e l’obbligo di metterli in atto ricade nella maggior parte dei casi sul Datore di lavoro, in quanto figura come maggiore responsabilità all’interno dell’impresa.
Gli obblighi del datore di lavoro sono stabiliti all’articolo 18 del D. lgs 81/08, il datore di Lavoro, nel caso delle Pubbliche amministrazioni, ed in particolare del Comune è il Sindaco, su cui ricade l’onore di redigere, applicare e verificare. Non è compito mio, ricordarLe insistentemente i suoi doveri istituzionali, ma avendo ricevuto una missiva che ritengo eccessivamente approssimativa, non posso altro che invitarLa ad approfondire la questione e a fornire una risposta esaustiva e corredata della documentazione a supporto.
Non posso permettermi, di accettare una dichiarazione tale ” già nel mese di Marzo 2020, l’Ente ha provveduto per mezzo del settore della Protezione Civile a fornire ad ogni dipendente mascherine, gel igienizzante…. con la disponibilità a fornire ulteriori su loro semplice richiesta”.
Mi dispiace, Signor Sindaco, questa risposta superficiale e irresponsabile non posso accettarla dal rappresentante della Città, nè tantomeno dalla prima autorità sanitaria del territorio, nè tantomeno dal datore di lavoro dei dipendente del Comune di Soverato.
Questa risposta racchiude l’inefficienza dell’intera opera di prevenzione, è Lei che poche settimane fa ha urlato vergogna dicendo che L’Usca non possedeva le mascherine! Lei è lo stesso che ha puntato il dito contro l’ASP e la Sanità Calabrese, e poi afferma che si trova disponibile a fornire su richiesta. E’ inconcepibile ciò che ha scritto. I dipendenti vanno forniti periodicamente, in base alla durata dei dispositivi e quindi al tipo previsto, di tutti i dispositivi di sicurezza, senza alcuna richiesta. La richiesta eventualmente deve pervenire , solo ed esclusivamente in situazioni di uso superiore allo stabilito e a quanto previsto.
La domanda, che mi sorge spontanea, leggendo questa turpe risposta è la seguente: Fatta eccezione dei primissimi mesi di emergenza, dove la difficoltà di reperire i dispositivi è stata alta, sebbene sarei curiosa di conoscere come siano state gestite le donazioni di mascherine ( tutte quelle comprovate da foto postate ad esempio…) , a partire dal mese di giugno 2020, quando i dispositivi di sicurezza sono rientrati nella disponibilità anche dei privati, in che modo ha gestito i lavoratori? In che modo ha protetto i dipendenti? Leggendo le sue righe, afferma che gli uffici nei periodi più critici sono stati chiusi, e ne ho contezza, ma si dimentica di dirmi come nello stesso periodo ha gestito le forniture per la Polizia Locale, che non mi sembra sia andata in ferie o sospesa, e come quella dei manutentori ad esempio, o di coloro che sono comunque rimasti in servizio a rotazione.
Non mi sembra di aver reperito nella Sua risposta, notizie a riguardo un programma della sanificazioni dei mezzi comunali a servizio dei Dipendenti, nè quello scadenzato per gli uffici. Reperisco una Sua comunicazione, ma non i certificati di sanificazione periodica, nè tantomeno ho trovato traccia in albo di una convenzione con azienda specializzata o eventuale bando, di queste azienda specializzate.
Da informazioni di corridoio, perchè io seguo la questione delle sanificazione in Comune da un pò, ho potuto solo apprendere che si è offerto qualche screening ai dipendenti comunali, al personale ATA, ad alcune classi, quando è stato necessario, ma non risulta a nessuno che il Palazzo di Città venisse mai sanificato dopo, nè nella totalità nè nel solo luogo interessato.
Una sera, in occasione della Commissione Covid, chiesi lumi al Presidente, che mi disse che il luogo era stato pulito per mezzo di dipendenti comunali, ma non sanificato. Sono certa, però che Lei saprà prontamente chiarire il dubbio che mi attanaglia, e riuscirà a farmi vedere che non ha mai messo a repentaglio la sicurezza di dipendenti e gli eventuali frequentatori, perchè a me le parole non bastano e la trasparenza impone che siano a disposizione di tutti i Consiglieri le certificazioni, come la legge le impone che le risposte alle Interrogazioni devano rispettare tempi e modalità, e devono essere corredate dalla documentazione necessaria a stabilire la correttezza e la trasparenza della gestione amministrativa.
Sull’installazione del misuratore di temperatura, posso solo confermare che è stato installato nel mese di Febbraio 2021, su richiesta presentata in Commissione Covid. E’ stata istituita una Commissione Consiliare sotto mia mozione, quindi conosco bene l’iter, la stessa per insediarsi ha dovuto attendere una diffida che le ho inviato, o forse non ricorda? Ho dovuto richiedere in maniera ossessiva un bollettino Covid, che è stato redatto con sua totale discrezione e spesso in contrasto con le stesse ordinanze di quarantena.
Fa riferimento alla Commissione Covid, come se qualcuno, compresa io da Commissario, dovesse intraprendere azioni che non ha compiuto. Mi dispiace, Signor Sindaco, alla Commissione nulla è permesso, possiamo proporre e lo abbiamo fatto, quasi sempre senza nessun esito, purtroppo non siamo stati neanche considerati durante momenti critici o contagi improvvisi, che per quanto mi riguarda ho saputo per caso spesso e volentieri.
Signor Sindaco, si ricorda che negli ultimi momenti critici non ha neanche informato la Commissione delle sue scelte sulla chiusura delle scuole e della Città, e si è solo preoccupato di fare dirette facebook per informare la Cittadinanza?
A parole, Lei da buon oratore, potrà affermare tutto ciò che vuole e incantare chi ama farsi incantare, per quello che mi riguarda invece sono i fatti e i documenti a supporto che mi forniscono le risposte necessarie, il resto rimangono solo ed esclusivamente chiacchere.
Purtroppo, la chiusura di questa Sua striminzita e fantasticante epistola, non fa altro che continuare a confermare il Suo atteggiamento: afferma di aver messo in campo “tutte le azioni volte alla tutela dei lavoratori” ma non ne vedo elenco o dettagli.
Non pensiamo troppo presto al futuro, e alle mie sollecitazioni, che a poco servono in una Amministrazione dove la Democrazia è solo scritta sui dizionari, e dove l’accentramento è il punto di partenza.
Pensiamo al presente, ed in questo presente, La invito a rispondere alla interrogazione in maniera completa e con tutta la documentazione a sostegno delle Sue affermazioni, rammentandoLe che il termine trascorso è di gran lunga superiore a quello concesso dalla normativa.
Leggendola, poi, mi sono accorta che la sua risposta sulla sicurezza si concentra solo sul Covid, ma credo che sia sottinteso che io mi riferisca alla Sicurezza sui luoghi di lavoro poi implementata dai protocollo covid! Credo sia chiaro, ma per maggiore completezza glielo specifico nuovamente, che per consegna dei dispositivi, di prevenzione e di responsabili della sicurezza mi riferisco alle valutazioni complete che non dipendono solo dalla emergenza Covid!
Leggendola, ho avuto come l’impressione che il Suo discorso sia solo limitato alla emergenza sanitaria, o perlomeno quelle poche righe trattano di questo. Le rammento, inoltre, che trattandosi di una questione estremamente importante, e che interessa diversi settori tra cui quelli più a rischio come la manutenzione ad esempio, se i suoi impegni sono così tanti da non poter dare seguito alla richiesta di un Consigliere, trovi una soluzione che non violi i diritti di un Consigliere.
Certa, che il Suo riscontro non sarà una lettera sterile, e che attraverso le mie sollecitazioni e questa lunga epistola, Lei abbia ben inteso quale sia l’oggetto della mia Interrogazione, attendo un Suo sollecito e chiaro riscontro.
Cordialmente,
Azzurra R. Ranieri
Consigliere Capogruppo UDC – Città di Soverato
lettera sindaco Alecci parte 1
lettera sindaco Alecci parte 2