
Il premier firmerà oggi stesso il decreto per sostituire Cotticelli. Il rebus dei posti occupati in Terapia intensiva e le contestazioni sulla “fascia rossa”
“Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato. Anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato, voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità”. Lo afferma in una nota il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il commissario Cotticelli, al centro delle polemiche per la sua intervista a “Titolo quinto” di Rai3, aveva già annunciato le dimissioni il 10 ottobre scorso senza formalizzarle in attesa diun incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza che avrebbe dovuto avvenire pochi giorni dopo ma che invece saltò.
La Calabria risulta in “fascia rossa”, quella di alta gravità (insieme alla Sicilia), nell’ambito dei provvedimenti per limitare la diffusione del Covid-19. Ma all’indomani dell’ordinanza del ministero della Salute, in cui sulla base dei dati assegnavano le Regione alle tre fasce (rossa, arancione e gialla, per decrescente gravità), dei 16 pazienti di Terapia intensiva in Calabria ben 14 risultavano trasferiti nei reparti ordinari. Stamani una nota della Regione, definendo “una speculazione priva di fondamento” le ipotesi sulle manipolazioni delle cifre, precisa che si trattava di pazienti ricoverati in rianimazione solo “a causa della temporanea carenza di posti letto nei reparti di degenza ordinaria e di terapia sub-intensiva” e che “non avevano bisogno di ventilazione meccanica assistita, perché non presentavano gravi criticità”.
In una nota il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, afferma che l’attuale Commissario alla Sanità in Calabria Saverio Cotticelli “non può restare al suo posto un minuto in più. Il Governo darà corso alla nuova nomina, sulla base del nuovo commissariamento deciso in CdM. La #ZonaRossa però è il frutto non di una decisione politica, ma di un Rt elevatissimo e di gravi inadempienze nell’organizzazione regionale, nonostante le importanti risorse stanziate in questi mesi”.
“Una sola cosa è certa – prosegue Provenzano -. Tutto questo non può essere pagato dai cittadini calabresi. Con il decreto di stanotte arriveranno i primi importanti ristori per gli imprenditori, i lavoratori e i cittadini colpiti dalle restrizioni. Soprattutto, sul fronte sanitario vanno recuperati con tutta l’urgenza del caso i ritardi (storici e attuali) per tutelare i diritti dei calabresi. Basta polemiche. E ciascuno faccia fino in fondo la sua parte. È in gioco la vita e la dignità dei cittadini”.