“CITTADINI ITALIANI, MILITARI E CIVILI DEPORTATI ED INTERNATI NEI LAGER NAZISTI E DESTINATI AL LAVORO COATTO E PER L’ECONOMIA DI GUERRA”
Questa mattina, nell’ambito delle iniziative celebrative in occasione del “Giorno della Memoria”, è stata consegnata la Medaglia d’Onore riservata ai “Cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto e per l’economia di guerra”, che il Presidente della Repubblica Italiana ha concesso al Sig. Pietro Iuliano, nato a Settingiano il 12 febbraio 1923.
La cerimonia si è svolta presso la Prefettura di Catanzaro, alla presenza del Sindaco di Settingiano, Sig. Rodolfo Iozzo e del Vice Sindaco sig. Antonello Formica.
Ha ritirato la decorazione il piccolo Pietro Iuliano nipote del Sig. Pietro, deceduto, che venne internato in Germania dal 9 settembre 1943 al 26 maggio 1945.
Alla sentita e sobria cerimonia hanno preso parte oltre al piccolo Pietro jr., accompagnato dalla madre e dal padre Francesco, il sig. Vincenzo Iuliano ed il nipote del decorato Pietro sr.
Il soldato Iuliano Pietro arruolato il 2 settembre del 1942 nel Regio Esercito Italiano, con il 64° Reggimento Fanteria mobilitata “Cagliari” ,a soli diciannove anni, giungeva in Grecia, esattamente in Calamata territorio in stato di guerra, il 31 ottobre 1942 dove svolse compiti di presidio e controguerriglia.
Dopo l’8 settembre 1943 a seguito degli eventi che determinarono l’armistizio, mentre si trovava nel Peloponneso meridionale, il Reggimento venne sciolto e il militare Iuliano, insieme ad altri commilitoni, fu catturato dai tedeschi e dichiarato prigioniero di guerra il 9 settembre 1943.
Deportato successivamente a Berlino, affrontò un viaggio caratterizzato dalla sofferenza al limite della sopravvivenza, infatti provvisto di vestizione insufficiente, subì molto il freddo ed il gelo.
Era solito raccontare che, a causa della scarsa alimentazione, fu costretto a nascondere tra i vestiti ridotti in cenci, le bucce delle poche patate date in razione dai tedeschi ai prigionieri, e che in una particolare circostanza, spinti dalla fame Lui ed i suoi compagni di sventura, si sfamarono con la carne di un cavallo, che ormai cadavere giaceva ai margini di una strada, tanto da essere assalito da una violenta febbre.
Arrivato a Berlino, esattamente presso lo “Stammlager III D.M. 62382 – Lager 79L Siemens H” Spanda, distretto situato a 10 chilometri ad ovest di Berlino, fu costretto a lavorare al 7° piano dello stabilimento della “Siemens & Halske AG”, addetto alla macchina che stampava i bulloni.
I familiari conservano ancora il tesserino di riconoscimento rilasciato dalla stessa azienda.
Per effetto della liberazione, avvenuta il 26 aprile 1945, rientrò presso il distretto militare di Catanzaro il 29 settembre 1945, dopo 5 lunghi mesi.
Negli anni successivi gli venne riconosciuto lo stato di invalido di guerra per le conseguenze fisiche subite a seguito di una grave pleurite contratta in prigionia ed il 19 agosto 1963 gli fu assegnata la “Croce di Guerra in Bronzo per Meriti Militari”.
Su un brogliaccio annotò durante gli anni vissuti in guerra oltre 1000 bombardamenti subiti.
Dopo pochi anni dalla fine della guerra, emigrò a Bolzano dove lavorò con la mansione di operaio alla realizzazione di una centrale elettrica per conto della società Montecatini.
Si è spento in Settingiano, l’8 dicembre 2012.