Il vice presidente della Provincia di Catanzaro, Antonio Montuoro: “Sul tavolo del nuovo governo anche il nuovo Tuel che prevede più funzioni alle Province competenze certe sui sindaci”.
“Il Governo Draghi, che questa mattina ha giurato mettendosi subito al lavoro, si ritroverà in agenda al Ministero dell’Interno nove punti per riformare il Testo unico degli enti locali: è una delle richieste più urgenti poste da Comune e Province.
Il tema è particolarmente sentito soprattutto in sede di Enti intermedi, sacrificati negli anni scorsi alla logica populista del risparmio a tutti i costi che ha tagliato risorse, competenze e soprattutto servizi fondamentali, a danno delle comunità e dei territori, soprattutto a Sud. E’ arrivato il momento di intervenire, prima che sia davvero troppo tardi”.
E’ quanto afferma il vice presidente della Provincia di Catanzaro, Antonio Montuoro, che interviene in merito alla notizia relativa alla riscrittura del Tuel avviata dal Governo Conte che dovrebbe prevedere più funzioni alle Province, oltre che responsabilità certe per i sindaci.
“Il lavoro di riforma avviato in materia di autonomie potrebbe essere tradotta in una legge delega a portata di Parlamento nell’arco di 90 giorni, e quindi diventare operativa entro la fine della legislatura – spiega Montuoro -.
Tra i pilastri della riforma la modifica degli organi di governo e i sistemi elettorali delle Province, oltre che la ridefinizione delle competenze nella direzione dell’autonomia finanziaria e delle funzioni certe.
La chiave sarà superare la “gestione monocratica” quella che su “Italia Oggi” di qualche giorno fa viene definita “la solitudine del presidente”, con il ripristino delle Giunte provinciali. Anche il sistema elettorale delle Province dovrà essere rivisto, visto che il voto ponderato ha spesso prodotto Consigli non rappresentativi del territorio e delle istanze soprattutto dei piccoli Comuni.
La disastrosa riforma Delrio ha allo smantellamento di un sistema che funzionava: sottraendo competenze e risorse sono stati danneggiati i territori, e allontanato i cittadini dai centri decisionali.
A furia di snellire la burocrazia il carico delle responsabilità e dei problemi si è rovesciato sui sindaci che, soprattutto dei comuni piccoli e decentrati, si sono ritrovati da soli a gestire una continua emergenza in ogni settore, dalle opere pubbliche ai servizi sociali, caricandosi anche il peso delle funzioni che erano svolte egregiamente dalle Province.
L’auspicio, quindi – conclude Montuoro – è che il nuovo Governo metta mano al funzionamento delle Province, anche superando il paradosso della doppia elezione del presidente, che dura in carica quattro anni e un Consiglio che viene rinnovato ogni due: un paradosso che ha accentuo le difficoltà nella gestione di servizi essenziali come la manutenzione delle strade e la sicurezza delle scuole.
Le Province vogliono essere messe nelle condizioni funzionali e finanziarie di fare la propria parte, nell’affrontare e superare la crisi economica e sociale determinata dalla pandemia in corso, al servizio delle comunità e dei territori”.