Intervento del prof. De Sarro, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute
“Gioco d’azzardo patologico, dalla Neurobiologia Sperimentale alla Clinica”: è stato questo il tema di un incontro scientifico, tenutosi presso l’Aula Magna del Campus Universitario di Germaneto, organizzato dall’Istituto di Neuroscienze e del CNR nell’ambito del progetto “NeuroGAP” finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il patrocinio dell’Asp di Catanzaro, dell’Università “Magna Graecia” e della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia.
Presieduto da un Comitato Scientifico di altissimo livello, composto dal prof. Giovanni Biggio, coordinatore del progetto NeuroGAP dell’Istituto di Neuroscienze-del CNR di Cagliari, dal prof. Giovambattista De Sarro, Ordinario di Farmacologia e Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute nonché Presidente della sezione calabrese della Società Italiana Tossicodipendenze, e dal dott. Giovanni Falvo, Direttore e referente GAP del Ser.D. di Lamezia Terme, il convegno ha focalizzato ogni aspetto del gioco d’azzardo, evidenziandone i rischi ad esso correlati, sia dal punto di vista medico che sociale, che coinvolgono in particolar modo persone ad alta vulnerabilità, soprattutto giovani, ma anche adulti e anziani.
Con Biggio, De Sarro e Falvo, hanno partecipato in qualità di relatori e moderatori: Walter Adriani (Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze); Eugenio Aguglia (Università di Catania, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale); Domenico Cortese, (Dirigente medico dell’Unità operativa semplice Ser.T di Castrovillari); Antonella De Siena (Se.T di Lamezia Terme); Caterina De Stefano (Direttore del Dipartimento delle Dipendenze dell’Asp di Reggio Calabria); Vincenzo Mellace (Ser.T di Soverato); Roberto Mollica (Presidente della Sezione lombarda della Società Italiana Tossicodipendenze); Franco Montesano (Coordinatore Ser.T Asp Catanzaro e vicepresidente della Sezione calabrese della SIT); Teresina Natrella (Ser.T di Lamezia Terme); Giuseppe Nisticò (Direttore generale dell’Istituto EBRI – Fondazione Rita Levi Montalcini); Michelangelo Nisticò (Ser.T di Catanzaro); Mariarita Notaro (Ser.T di Soverato) e Giovanni Serpelloni (Struttura Complessa Ser.D, Dipartimento delle Dipendenze, dell’Azienda ULSS 20 di Verona).
I lavori si sono aperti con la relazione di Giovanni Biggio che ha focalizzato il suo intervento illustrando il legame tra alterazioni nello sviluppo cerebrale e le dipendenze patologiche incluso il GAP. A seguire, la relazione di Giovanni Serpelloni che ha illustrato le evidenze scientifiche al fine di attuare delle strategie di intervento. Successivamente, Walter Adriani ha posto l’accento sui modelli integrativi preclinici in psicobiologia soffermandosi in particolare su impulsività e propensione all’azzardo. La lettura magistrale di Eugenio Aguglia dell’Università di Catania, ha approfondito in maniera esaustiva l’aspetto della comorbidità psichiatrica.
L’ultima sessione, moderata da Vincenzo Mellace e daAntonella De Siena, si è conclusa con la relazione di Roberto Mollica, su connessione GAP e nuove tecnologie.
Si è, quindi, tenuta una tavola rotonda, moderata da Franco Montesano e Giovanni Falvo che ha coinvolto i servizi per le dipendenze territoriali per un confronto condiviso, indirizzato alla definizione di un sistema di intervento efficace e sostenibile.