
L’idea di dedicare il cartellone della XVII edizione del Festival d’Autunno alla parola mi è venuta a Torino, dove, nello scorso mese di maggio, ho condiviso con il folto pubblico del Salone internazionale del libro l’esperienza di questa mia rassegna ormai storicizzata.
L’impressionante mole di libri che ha invaso il Lingotto mi ha spinto a riflettere sull’importanza che ancora oggi, nonostante sia questa l’epoca del predominio dell’immagine, rivestono le parole e di quanto sia importante, nel quotidiano, scegliere quelle giuste per relazionarsi con il prossimo.
Se è vero che la nostra comunicazione è incentrata per la maggior parte sul linguaggio non verbale o para verbale, le parole costruiscono sempre il nostro universo. Hanno una forza tale da cambiare il corso degli eventi, di stravolgere la storia.
La parola ha poi un legame indissolubile con la musica. Entrambe possono vivere in autonomia, ma quando si incontrano danno vita a veri capolavori di cui la nostra tradizione è ricca.
Sarebbe così presuntuoso, da parte mia, pensare di aver messo su un programma artistico che possa definirsi esaustivo del rapporto musica-parola, considerata anche l’evoluzione che, negli ultimi anni, ha subito la canzone italiana con la nascita di nuovi generi.
Tuttavia ho cercato di proporre al pubblico un itinerario che tenesse conto di un cantautorato rappresentante le varie stagioni della produzione musicale italiana.
La leggerezza di Luca Carboni, la raffinatezza della “cantantessa” Carmen Consoli, l’eleganza stilistica di Ron che canterà un mostro sacro come Lucio Dalla, il genio di Mogol, il paroliere più famoso d’Italia, il mito di De André proposto dal figlio Cristiano.
Il tutto sarà arricchito da una serie di conferenze in cui il tema “parola” sarà declinato nell’ambito di settori ai quali essa è indubbiamente legata: la musica, la poesia, la comunicazione, la radio, la fede.
Perché tutto passa attraverso le parole. Su questo rifletteremo nel corso di un Festival che spero, anche quest’anno, riesca a regalare emozioni e a far vivere sempre più il centro storico di Catanzaro, ormai palcoscenico naturale di tutti gli eventi proposti dalla rassegna.