Il candidato sindaco di “Orizzonte 2030”: dall’Europa tante opportunità
Impegno, partecipazione, creatività, competenza. Pietro Curatola vede così il futuro di Satriano. La cittadina è chiamata al voto nel prossimo mese di settembre. Candidato a sindaco per la lista “Orizzonte 2030”, il giovane e affermato professionista delinea, in questa intervista, una sintesi della sua visione politica.
Prima di tutto, com’è nata questa candidatura a sindaco?
Ho risposto con entusiasmo e determinazione alla richiesta di tanti amici e professionisti di contribuire alla causa di “Orizzonte 2030 per Satriano”. Impegnarsi in prima persona per la crescita economica e culturale del territorio in cui viviamo, penso sia ancora una delle più alte e belle forme di partecipazione.
Sappiamo che, nella sua vita professionale, si occupa prevalentemente di Europa. Proprio a Satriano lei ha creato un polo formativo che, ogni anno, ospita centinaia di docenti che arrivano da tutto il continente per imparare, qui in Calabria, le nuove metodologie didattiche…
Sin dal 2011 lavoro nel campo della progettazione europea. Il quartiere della Cittadella di Satriano, dove sono cresciuto, è diventato il luogo in cui centinaia di docenti internazionali continuano a venire, grazie a una progettualità costante e all’utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Ue; educatori di tutta Europa arrivano a Satriano per potenziare competenze spendibili nelle scuole e per scoprire un territorio unico come il nostro.
Quali priorità per un territorio articolato come quello di Satriano: mare, centro storico, montagna?
Su quali basi programmatiche andrete a proporvi alla cittadinanza?
Semplici parole chiave declineranno il documento programmatico di “Orizzonte 2030 per Satriano”: Socialità&Armonia, TRasparenza; Internazionalizzazione; Ambiente&Natura; Orientamento. Non sfuggirà che le iniziali di queste parole formano la parola SATRIANO; questo faciliterà la comunicazione delle intenzioni politiche del nuovo progetto per Satriano e manderà un messaggio chiaro e innovativo ai concittadini circa l’importanza della “creatività” in politica.
Un piccolo comune come può trarre vantaggio dalla sua collocazione europea?
L’Europa mette a disposizione risorse importanti per lo sviluppo del territorio. I nostri enti locali continuano, spesso, a sottostimare i benefici socio-economici derivanti da un buon utilizzo dei fondi europei. Certo, l’Ue non è un bancomat, ogni risposta alle “chiamate” della Commissione Europea e ai tanti bandi regionali richiede conoscenza profonda delle tematiche europee, dei tecnicismi necessari per la progettazione e capacità di costruire partenariati strategici e internazionali. Per ricevere i fondi è necessario che gli obiettivi del nostro progetto contribuiscano al raggiungimento di quelli che l’Ue fissa nelle strategie di lungo periodo. Spesso il progettista deve saper adattare le proprie idee a quello che l’Europa vuole sentirsi proporre. Come l’Ancinalesca rinforza e arricchisce l’Ancinale nel suo corso d’acqua principale così l’Europa chiede ai nostri Enti Locali di formulare proposte progettuali che confluiscano nel grande fiume dei trattati fondanti e dei documenti strategici dell’Unione Europea.