“È vergognoso che la Regione Calabria abbia impegnato quasi 3.300 euro al secondo per un video di 8 minuti e mezzo che, mieloso e finto, di fatto ridicolizza la Calabria, la racconta come terra arretrata e ne oscura la montagna, la cultura, la storia, la varietà e l’unicità”. Lo scrive il deputato del Movimento 5 Stelle Paolo Parentela.
Il riferimento è al cortometraggio “Calabria terra mia“, fortemente voluto dalla governatrice Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre scorso, che lo ha commissionato al regista Muccino e che è stato presentato due gironi fa alla Festa del cinema di Roma.
Il video di 8 minuti, con protagonisti Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales, ha però raccolto la delusioni di moltissimi calabresi, con i social che si sono scatenati nel commentare un filmato imbottito di luoghi comuni, che restituisce una Calabria di 50 anni fatta di anziani con la coppola seduti al bar che giocano a carte, di agrumeti, fichi, soppressate con il finocchietto e dell’ormai desueto (per quanto unico) affaccio di Tropea. Tanto che in molti lo considerano un vero e proprio flop.
Ancora più duro il commento del deputato 5 Stelle “se non fosse per il nome del regista e la celebrità degli attori, l’opinione pubblica darebbe a questo corto meno della sufficienza.
Credo che gli artisti locali avrebbero saputo fare molto meglio, ma ormai alla Cittadella regionale domina il vizio di affidare incarichi a professionisti di fuori, che non conoscono la Calabria, a partire dalla sanità e dalle risorse di natura e cultura.
L’aspetto più grave è che di questo filmato, che è una brutta caricatura della Calabria e dei suoi abitanti, non ce ne facciamo alcunché, né si può pensare che valga a promuovere il turismo e le eccellenze della nostra agricoltura.
Ancora una volta subiamo l’ennesima umiliazione a danno della dignità dei calabresi, delle ricchezze della nostra regione e della loro valorizzazione reale. La prossima giunta regionale dovrebbe commissionare a professionisti locali un video alternativo e con costi molto più contenuti – ha concluso Parentela – per promuovere le aree interne della Calabria, i nostri borghi, la nostra montagna e i nostri beni culturali”.