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“Domani, venerdì 11 maggio, sciopero nazionale per l’intera giornata dei lavoratori marittimi, portuali e dei servizi tecnico nautici”. Lo fanno sapere unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, spiegando che “la protesta, garantendo le prestazioni minime previste dal contratto nazionale e dalla legge sullo sciopero, riguarderà per l’intera prestazione tutti i lavoratori dei porti, i soci delle imprese articoli 16, 17 e 18, i dipendenti delle Autorità di Sistema Portuale.
Per l’interno turno stop ai rimorchiatori, ormeggiatori e piloti, per 8 ore gli amministrativi, gli operai, le biglietterie, il personale in servizio giornaliero e turistico ed infine le navi traghetto e da carico presenti nei porti nazionali subiranno ritardi di 24 ore alla partenza”. “Alla base dello sciopero – spiegano – i casi di autoproduzione nelle operazioni portuali, a dispetto di quanto previsto dalla legge 84/94 sui porti, con conseguenti ricadute sul tema della sicurezza, gli atteggiamenti e le azioni delle singole Autorità di sistema portuale”.
Le azioni delle singole Autorità, sostengono i sindacati, “minano fortemente lo sviluppo economico ed occupazionale dei porti e dello shipping nazionale oltre all’evidente rischio di indebolimento delle relazioni industriali e le gravi violazioni procedurali a favore di terzi per contrastare il diritto di sciopero”. “Inoltre lo sciopero è motivato – aggiungono – anche dalle lacune che evidentemente hanno contribuito alla lunga e recente serie di infortuni sul lavoro, anche mortali. L’attenzione sul tema della sicurezza deve sempre essere alta ed è sempre più evidente la necessità di completare l’iter di aggiornamento dei decreti legislativi 271/99 e 272/99 con particolare attenzione ai rischi da interferenze”.
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