
Sono tre, tutti di centrodestra, i cosiddetti «impresentabili» nelle liste delle amministrative di domenica prossima. Lo ha reso noto Nicola Morra, presidente della commissione nazionale Antimafia, dopo la verifica sulla formazione delle liste elettorali per la Regione Calabria ed Emilia-Romagna. Uno dei candidati è nelle liste emiliano-romagnole. Gli altri due in quelle calabresi.
I nomi sono quelli di Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia), che ha riportato una sentenza di condanna in primo grado a un anno e 4 mesi per 1042 euro di peculato; Giuseppe Raffa (Forza Italia), lista Berlusconi per Santelli, rinviato a giudizio per corruzione in concorso e sotto il vincolo della continuazione e Domenico Tallini, della stessa lista, rinviato a giudizio per induzione indebita a dare o promettere utilità.
I nomi sono stati dati in audizione giovedì, a solo tre giorni dal voto. Tempi stretti ma dettati dalla procedura. Il lavoro sulle liste avviene in tre fasi: prima vengono ottenute le liste elettorali, poi queste vengono trasmesse alla Procura nazionale antimafia per un primo controllo, infine i dati vengono trasmessi dalla Procura nazionale. La Commissione a questo punto compie una ricerca per ottenere la documentazione relativa a tutti i carichi pendenti dei candidati e acquisire le sentenze passate in giudicato.
Arrivati dunque i nomi degli «impresentabili», Morra ha risposto a Matteo Salvini, secondo il quale alla fine «decideranno gli elettori»: «Vorrei ricordare all’ex ministro dell’Interno – ha detto il presidente – che nella Costituzione su cui si giura c’è scritto che tutto è nelle forme e nelle modalità previste dalla legge». E ha ricordato che «se siamo servitori dello Stato, la Costituzione la dobbiamo rispettare». Poi ha aggiunto: «Ovviamente la Costituzione si può cambiare. In questi anni tanti ci hanno tentato. Però, che io sappia, vige la legge. Non è che a colpi di referendum si può andare contro legge. Se si candida un ineleggibile qualora venisse eletto dovrebbe decadere».
Domenico Tallini, intanto, minaccia di agire contro il presidente della commissione nazionale Antimafia: «Il senatore Morra consuma nei miei confronti una meschina vendetta personale per le critiche da me rivoltegli in merito alle sue farneticanti dichiarazioni sul “rosario” quale simbolo della mafia». Lo difende il senatore Luigi Vitali, membro della Commissione Antimafia: «Le persone di Forza Italia tirate in ballo erano perfettamente candidabili in quanto si tratta di una richiesta di rinvio a giudizio e non di una sentenza di condanna». Invitando a non «destabilizzare i cittadini prima delle elezioni». «Bisogna vedere e sottoporsi a un processo – è il commento del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi – per poi constatare se saranno assolti o condannati. Aspettiamo l’esito del processo. Per quanto mi riguarda, mi hanno informato di questa cosa ma non ho avuto modo di conoscere queste persone. Ne ho conosciute altre che sono assolutamente presentabili e sono state inserite nelle nostre liste a sostegno della nostra candidata presidente della Regione Calabria Jole Santelli».
Polemiche, poi, dalla maggioranza. Il Pd attacca Fratelli d’Italia: «Da mesi dicono di voler liberare l’Emilia-Romagna dal buongoverno e poi nella lista a Ferrara candidano una persona ritenuta incandidabile dall’antimafia».
«Una vicenda vergognosa», aggiunge Stefania Ascari (M5S), «la condanna per peculato doveva essere determinante per la non candidatura di Malaguti e invece ce lo ritroviamo capolista».