L’ennesimo bluff dei gruppi di minoranza riguarda i sacchetti per l’umido. Lo dimostra la comunicazione trasmessa dagli uffici qualche giorno fa relativa alla scheda tecnica ed al certificato di analisi merceologica della frazione organica. A seguito dell’esposto presentato dai gruppi di minoranza al Presidente, on. Mario Oliverio, al Dipartimento Ambiente e al Settore Rifiuti della Regione Calabria, il responsabile dell’Area Tecnica del Comune, ing. Maurizio Benvenuto, ha richiesto alla ditta Ecoservizi la trasmissione dei dati relativi alla tipologia dei sacchetti utilizzati per l’umido e dei contenitori a svuotamento riutilizzabili utilizzati nell’espletamento del servizio…
Qualche giorno dopo tale richiesta, la Ecoservizi ha trasmesso al responsabile la scheda tecnica dei sacchetti ed il certificato di analisi merceologica della frazione organica. Dalla scheda tecnica si evincono una serie di dati ma emerge, soprattutto, la cattiva fede dei gruppi di minoranza che lanciano accuse senza possedere le dovute informazioni. I sacchetti, tacciati come prodotto “cinese”, sono stati acquistati sul portale degli acquisti della Pubblica Amministrazione (acquistinretepa.it).
L’azienda fornitrice risulta essere specializzata nella produzione di sacchetti in polietilene e bioplastiche, utilizzati prevalentemente nel campo della raccolta differenziata, nello specifico i sacchi risultano essere di materiale biodegradabile e compostabile e si trasformano in humus a contatto con l’umidità entro 60 giorni. Pertanto è evidente che gli strali dei gruppi di minoranza altro non sono che strumentalizzazioni politiche. Sciocchi tentativi di infangare l’operato dell’amministrazione comunale, degli uffici e della maggioranza. Lo dimostra anche l’analisi merceologica della frazione organica che mette in evidenza come l’analisi effettuata su un campione di rifiuto solido biodegradabile di cucine e mense riporta una valutazione qualitativa del rifiuto proveniente dalla raccolta pari al 5.1% di materiale non compostabile.
Nel caso in cui il valore del materiale non compostabile fosse stato maggiore del 10% in peso, il campione analizzato sarebbe stato declassificato a rifiuto indifferenziato e di conseguenza non sarebbe stato accettato dall’impianto di compostaggio. Risulta evidente che non ci troviamo in questa ipotesi. Ma questo era chiaro anche a chi ha, artatamente, messo in piedi l’ennesimo teatrino dello spauracchio. Dell’accusa e del terrorismo mediatico. L’occasione, invece, è utile per evidenziare – con estremo orgoglio – che, grazie, all’impegno profuso dagli uffici comunali, dall’amministrazione e dalla ditta incaricata del servizio, la percentuale di raccolta differenziata ha raggiunto, nello scorso mese di agosto, (periodo particolarmente inflazionato dall’aumento di utenza) la percentuale del 65%. Ciò incoraggia a proseguire con ulteriore impegno e serietà.
L’assessore all’Ambiente – Ferdinando Cosco