In questo momento storico in cui le nostre vite si sono raggomitolate tra le mura di casa, la dimensione personale può rivelarsi preziosa, perché ci consente di sperimentare nuovi costrutti culturali. Così è nata l’idea di mettere insieme ancora una volta un libro e la danza.
Dopo flashmob per promuovere la lettura la biblioteca dei piccoli e l’ ASD Giada di Guardavalle hanno deciso di fondere nuovamente le due passioni: la danza e la scrittura. A rendere attuabile il progetto la tecnologia che assembla arti antiche alle modernità.
“ La danza e la scrittura sono due forme d’arte diverse ma vicine. Entrambe hanno la capacità di trasmettere messaggi. Ma in questo isolamento forzato ogni attività sociale è sospesa. Le allieve della mastra Vanessa Renda non possono frequentale le lezioni. Non possono fare balletti di gruppo. Non possono vivere, quindi il momento di socialità che offre la danza.
Abbiamo pensato in sinergia di raccogliere le loro sensazioni e siccome non possono esprimersi attraverso la corporalità abbiamo suggerito di utilizzare le parole. La scrittura che dà voce ai sentimenti alle emozioni , ai timori, agli stati d’ animo.
Attualmente stiamo raccogliendo il materiale in formato digitale, sono loro a scegliere le modalità espressive, in piena e totale libertà.
I contenuti una volta assemblati e armonizzati saranno restituiti alle giovani lettrici sotto
forma di un racconto. I racconti di tante piccole “ etoiles”.
La biblioteca dei piccoli del Centro sociale anziani della frazione Marina, porta avanti la convinzione che i libri e la lettura siano strumento essenziali per conoscere e conoscersi. In questo caso ancora di più visto che le protagoniste sono le stesse allieve della scuola di danza” Afferma la giornalista Genny Pasquino.
Sulla stessa la linea la maestra Vanessa Renda che aggiunge:“Una coreografia non è solo movimento è anche emozione. Per questo abbiamo pensato di trasformare la situazione emergenziale in un’opportunità di crescita interiore.
Non possiamo svolgere le lezioni in palestra ma continuo a mantenere i contatti con le mie piccole ballerine. Ho colto subito l’ occasione di sperimentare altri canali comunicativi come la realizzazione di un diario collettivo, penso possa migliorare l’ intesa tra le allieve.
La danza è formativa a 360 gradi.