Protesta contro la restrizione della libertà di espressione
Continua l’occupazione dell’aula del Senato da parte di quattro senatori di “L’Alternativa c’è-Misto”. Bianca Laura Granato, Matteo Crucioli, Luisa Agrisani e Margherita Corrado hanno trascorso tutta la notte tra gli scranni e questa mattina presto si sono spostati tra i banchi della Presidenza.
Un atto volto ad effettuare una protesta contro la restrizione della libertà di espressione dei senatori del gruppo Misto fuori dalla maggioranza di governo ai quali da oggi viene ulteriormente limitata la possibilità di esprimere il proprio dissenso alle politiche del Governo Draghi. Questo a seguito di una delibera all’unanimità (quindi anche con FdI) della Giunta del Regolamento.
Il Gruppo Misto è composto da senatori di minoranza quanto di maggioranza, tra questi ultimi la capogruppo di LEU, Loredana De Petris che – per statuto – rimarrà in carica per tutta la legislatura.
Gli esponenti di “L’Alternativa c’è-Misto”, fermi sulle proprie posizioni di opposizione quindi vengono ad essere rappresentati da una capogruppo che esprime la propria dichiarazione di voto – della durata di dieci minuti – sempre a favore del governo e dei suoi provvedimenti.
Gli esponenti della minoranza, numericamente più consistenti rispetto ai senatori che sostengono l’Esecutivo Draghi all’interno del gruppo Misto, per esprimere il proprio dissenso finora hanno avuto diritto a tre minuti a testa, di cui hanno sempre usufruito con parsimonia.
“Per non rischiare che ciascuno di noi usasse questi tre minuti – spiega la senatrice Granato – hanno stabilito di introdurre una prassi restrittiva: vengono attribuiti 5 minuti in tutto al gruppo misto in discussione generale, mentre i tre minuti in dissenso sono assegnati a discrezione dei capigruppo (tutti in maggioranza tranne FdI) che possono scegliere anche di non concederne affatto.
Questa cosa è intollerabile – afferma Granato anche a nome di Crucioli, Agrisani e Corrado – L’opposizione non ha più la garanzia di spazi di in cui esprimere liberamente il proprio dissenso. In un Parlamento in cui le minoranze non vengono rispettate e tutelate la democrazia esiste esclusivamente di facciata e il silenzio dei media sulla nostra protesta ne è un tristo ed evidente segnale”.