Dopo le segnalazioni del Circolo Airone di Catanzaro, Legambiente Calabria, ha inoltrato una formale diffida al Comune di Catanzaro denunciando la grave condizione di degrado ambientale in cui versa il Porto di Catanzaro marina e chiedendo immediati e non procrastinabili interventi a tutela della salute e dell’ambiente.
Nella lettera di diffida, l’associazione ambientalista, difesa dall’avv.Marialuisa Mancuso del Ce.a.g. ( Centro di Azione Giuridica) di Legambiente ha segnalato la nascita di discariche abusive nel piazzale del molo Foromeo, accanto al muro di cinta che costeggia la banchina A del Porto e la presenza massiccia di rifiuti, anche potenzialmente pericolosi, abbandonati e nascosti senza riserve, all’interno di ogni masso della scogliera del Porto.
Come si legge nell’atto di diffida: “«Il Porto di Catanzaro marina è in un mare di rifiuti. La condizione di precarietà ambientale all’interno dell’area portuale rappresenta un rischio concreto ed effettivo di inquinamento del suolo, del mare e dell’aria, con ingenti danni per gli ecosistemi esistenti in ogni elemento, e non ultimo per l’economia locale, considerata oltretutto la vocazione turistica del porto di Catanzaro Marina”.
Legambiente Calabria ha diffidato il Comune di Catanzaro affinché vengano rispettate ed applicate nell’area portuale i provvedimenti presi a livello regionale, nazionale ed europeo, a tutela dell’ambiente per affermare una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile, come indicato dall’Agenda 2030 e sostenuto, anche con risorse finanziarie, dal Recovery fund.
Gli ambientalisti nel proprio atto di denuncia sollecitano il primo cittadino a predisporre con rapidità, un intervento straordinario di pulizia per rimuovere tutti i rifiuti abbandonati all’interno dell’area portuale, anche dotando il Porto, non ancora ultimato, dei dovuti e specifici servizi che lo completano, al fine di eliminare la probabile minaccia imminente per la salute e/o per l’ambiente.
Viene, altresì, richiesto al Comune di attivare una campagna di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti coinvolgendo le associazioni, per vivere e proteggere la bellezza della natura che ci circonda.
«La diffida – dichiara Anna Parretta, Presidente di Legambiente Calabria – è un atto dovuto. La pulizia e la cura dei luoghi che abitiamo e respiriamo sono imprescindibili per una società che voglia definirsi “civile”. I riflessi negativi di un ambiente sporco e colmo di rifiuti sulla salute dei cittadini ed anche sull’economia del territorio, a partire dal turismo, sono pesantissimi».
«Legambiente – prosegue la presidente Parretta – anche attraverso le proprie campagne come “Puliamo il Mondo”, edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo, coinvolge ogni anno migliaia di volontari per ripulire dai rifiuti spazi urbani e aree verdi, spiagge, sentieri. Le attività di volontariato sono importanti e preziose, ma non dobbiamo dimenticare che sono le Amministrazioni pubbliche ad avere l’obbligo di procedere alla manutenzione del territorio, di prevenire le azioni criminali di chi sversa rifiuti nell’ambiente e di bonificare il territorio. Particolare attenzione dovrà essere posta dall’Amministrazione comunale di Catanzaro nella pulizia del porto, della pineta e di tutte le aree fronte mare dove a volte insistono vere e proprie discariche abusive per la contiguità con i delicati ecosistemi costieri e marini».
Nella lettera di diffida l’associazione ambientalista ha evidenziato che, le operazioni richieste sono improcrastinabili oltre che indispensabili ancora di più in ragione dell’emergenza in corso, e nel rispetto delle misure anti-covid-19, come già quelle ordinarie che il Comune è tenuto ad avviare per la manutenzione delle spiagge e della pineta del Lido della città.
Legambiente chiede, pertanto, l’immediato intervento del Comune preposto, della Guardia Costiera e della Capitaneria di Porto competente, del Comandante Generale della Capitaneria di Porto, della Regione, della Prefettura, dell’Arpacal di Catanzaro, perché in prima linea, tutte le Amministrazioni, a diverso titolo coinvolte, pongano in essere gli opportuni accertamenti finalizzati al contrasto dei reati ambientali nel Porto di Catanzaro Marina, interessando, non per ultima la Procura della Repubblica per gli accertamenti ritenuti necessari ed opportuni a tutela della salute pubblica, dell’ambiente e dell’impegno delle risorse pubbliche nel porto di Catanzaro Marina.