Cresce in Italia l’interesse scientifico su un settore fondamentale per il presente e il futuro “Intelligence e scienze umane.
Una disciplina accademica per il XXI secolo”.
E’ questo l’ultimo volume pubblicato dal Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence dell’Università della Calabria per i tipi della Rubbettino editore.
Curato da Mario Caligiuri, Direttore del Master sull’Intelligence dell’Università della Calabria che sta raccogliendo in questi giorni iscrizioni per riprendere nel prossimo mese di febbraio, raccoglie contributi plurali da parte di accademici ed esperti.
Dopo l’Introduzione di Mario Caligiuri ci sono i contributi di Giuseppe Spadafora dell’Università della Calabria (Intelligence e pedagogia), Virgilio Ilari dell’Università Cattolica di Milano (Intelligence e scienze storiche), Carlo Mosca dell’Università Cattolica di Milano e già vice direttore del SISDE (Intelligence e scienze giuridiche), Giorgio Galli dell’Università di Milano (Intelligence e scienze politiche), Umberto Gori dell’Università di Firenze (Intelligence e relazioni internazionali), Pino Arlacchi dell’Università di Sassari e già segretario dell’ONU (Intelligence e scienze sociali), di Gerardo Iovane dell’Università di Salerno (Intelligence e scienze dell’informazione), Tiziano Agostini e Alessandra Galmonte dell’Università di Trieste (Intelligence e scienze psicologiche), Francesco Sidoti dell’Università dell’Aquila (Intelligence e scienze dell’investigazione) e le Conclusioni di Roberto de Mattei dell’Università Europea di Roma e già vice presidente del CNR.
Si tratta del sesto volume finora promosso nella collana dell’Università della Calabria edita da Rubbettino. I precedenti sono stati “Intelligence e ’Ndrangheta. Uno strumento fondamentale per contrastare uno dei fenomeni criminali più pericolosi del mondo” (2009), “Cultura della legalità.
Come lo Stato sta combattendo la ’ndrangheta” (2010), “Cossiga e l’intelligence” (2011) tutti e tre curati da Mario Caligiuri, “Intelligence e sistema penitenziario. Indagini in una terra di confine. (2012) di Francesco Massimiliano Minniti e “Open Source Intelligence & Cyberspace. La nuova frontiera della conoscenza” (2015) di Antonio Teti.
Per illustrare la nuova pubblicazione, il curatore del volume Mario Caligiuri ha ricordato che: “Amata e odiata, usata e abusata, invocata e deprecata, l’intelligence è prima di ogni cosa uno strumento di straordinaria importanza per garantire la sicurezza dei cittadini e del Paese.
Ma è anche un necessario tema di studio, un innovativo punto di incontro delle scienze umane, quanto mai indispensabili nell’era digitale. Oggi il sapere è profondamente cambiato: da conoscenza del passato si è trasformato in capacità di prevedere il futuro.
Ed è proprio questa la natura autentica dell’intelligence: connettere i punti direbbe Steve Jobs, obbligare l’incontro tra scienze diverse, anche di confine, per poter prevenire eventi negativi e quindi in definitiva salvare vite umane.
L’intelligence è soprattutto un metodo per selezionare le informazioni rilevanti, indispensabile allo Stato come alle aziende e ai singoli cittadini: un’àncora di sopravvivenza per capire effettivamente quello che realmente avviene nella società segnata dalla disinformazione.
Questa pubblicazione, che raccoglie prestigiosi punti di vista, intende rappresentare un primo contributo per riconoscere l’intelligence come disciplina accademica nel nostro Paese”.