Posata questa mattina, all’ingresso dell’I.T.T. “Giovanni Malafarina” di Soverato, in occasione della Giornata della Memoria, una “PIETRA D’INCIAMPO”.
L’Istituto, diretto dal prof. Domenico Agazio Servello, è stato scelto per l’iniziativa, promossa dal MIUR, dalla fondazione MITE e dall’agenzia di stampa “DIRE – Diregiovani”, nella lista dei duecento istituti scolastici nazionali coinvolti per stimolare nei giovani una riflessione sul tema e preservare la memoria della Shoah.
L’iniziativa prende spunto dal progetto artistico del tedesco Gunter Demnig, che, fin dal 1992, ha dato il via all’opera di installazione, nel selciato antistante le case delle vittime dello sterminio nazifascista, delle cosiddette “PIETRE D’INCIAMPO”, blocchi in pietra ricoperti da targhe di ottone.
Le targhe recano i dati della persona, il luogo e la data dell’arresto o della deportazione per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa di coloro che, vittime dei campi di sterminio nazisti, furono privati di un luogo di sepoltura. Queste le parole degli studenti del “Malafarina”, che hanno partecipato alla manifestazione, ribadendo l’importanza del ruolo che la scuola ha come presidio di cultura: “Inciampare, con la mente, con il cuore, non è dunque soltanto un atto di rispetto per le vittime, ma è ciò che ci serve a rendere i nostri passi avveduti sul crinale che separa la civiltà dalla barbarie”.
Lasciare una pietra di inciampo all’ingresso dell’Istituto cristallizza l’impegno a non dimenticare, a tutelare la memoria storica come patrimonio etico, ad avere il coraggio di non rimanere indifferenti agli oltraggi e alla vergogna che le discriminazioni generano. “Ringrazio il MIUR per l’individuazione del nostro Istituto, che premia il costante lavoro e le iniziative sul tema, che da anni costituisce un momento cardine nelle attività didattiche”, dichiara il Dirigente scolastico. “Ricordare è un nostro dovere per promuovere nei giovani una riflessione sull’Olocausto e insieme conservarne la memoria affinché tali orrori non avvengano più”.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” (Primo Levi). ANTONELLA MORRONE