Una serata dedicata alla forza delle donne, quella energia che le rende uniche e che può fare da stimolo alle altre, perché tornino a occupare il ruolo che meritano, al centro della società.
E’ stato anche e soprattutto questo l’ultimo appuntamento di ZTL, Zona Transitoriamente Libera, il progetto nato da un collettivo catanzarese che punta a riappropriarsi attraverso momenti culturali di spazi urbani anche inconsueti.
Così giovedì scorso al Nuovo Supercinema, nella giornata dedicata alla donna, ZTL non ha potuto sottrarsi alla dovuta riflessione, offrendo al suo pubblico lo spettacolo “Lamagara” di e con Emanuela Bianchi – scritto insieme a Emilio Suraci -, che nel giro di qualche giorno aveva fatto registrare il tutto esaurito rendendo necessaria una seconda recita, e un dibattito incentrato proprio sul riscatto delle donne.
Cecilia Faragò, la protagonista de Lamagara, realmente vissuta, fu l’ultima donna a essere messa sotto processo come fattucchiera: brillantemente difesa dall’avvocato catanzarese Giuseppe Raffaelli che basò il suo lavoro su un approccio razionale al comune pregiudizio oltre che alla diffusa concezione della magia – si trattava di una semplice erborista -, Faragò non fu condannata e, anzi, la sua causa spinse il Re di Napoli ad abolire il reato di stregoneria, primo sovrano a farlo.
La dignità di Cecilia Faragò, ricordata dalla stessa Bianchi, che ha introdotto il suo monologo tratto dal testo “L’ultima fattucchiera” di Mario Casaburi, edito da Rubbettino, e che si è aggiudicato anche il Premio della critica GaiaItalia.com al Roma Fringe Festival 2014, è servita da spunto per il dibattito che ha preceduto lo spettacolo, moderato dalla giornalista Carmen Loiacono, che ha raccontato di streghe straordinarie, donne che hanno segnato la storia, esempi temuti dagli uomini per la loro conoscenza che, di fatto, era ed è potere.
A spiegare brillantemente il passaggio dalla stregoneria alla medicina – una sorta di istituzionalizzazione al maschile delle pratiche “magiche” -, insieme a una vivace interazione col pubblico, è stata Isolina Mantelli, presidente del Centro calabrese di solidarietà e di Mondo Rosa.
La giornalista Emanuela Gemelli ha invece raccontato della rivoluzionaria imprenditrice agricola Mary Cefaly che dalla sua Acconia di Curinga fece conoscere l’extravergine d’oliva calabrese, oltre ad aver promosso l’ottenimento del Dop per l’olio del Lametino e l’Igp per le clementine.
La giornalista Gloria Paiva, in rappresentanza dell’UDI, Unione donne in Italia, ha invece tracciato un resoconto politico-letterario, sulla donna vista dagli uomini nei loro pregiudizi, e su quanto il “vento” stia cambiando negli ultimi tempi: non sono mancati infatti riferimenti, nel corso della serata, ai movimenti recenti “Non una di meno”, “MeToo” e “Time’s up”, tutti segni che qualcosa sta cambiando, davvero.