Arriva la risposta del primo cittadino di Sant’Andrea Ionio, Nicola Ramogida, al comunicato diramato qualche giorno fa agli organi di stampa dai consiglieri di opposizione, secondo i quali il sindaco avrebbe rifiutato la sepoltura nel cimitero comunale di un andreolese emigrato. Di seguito la nota del sindaco:
Prima di passare a menzionare l’articolo del nostro “Regolamento di polizia Mortuaria” e del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, chiedo di conoscere le fonti dalle quali attingono le informazioni i consiglieri comunali dell’opposizione, in considerazione che trattasi di notizie riservate e per le quali, comunque, non vi è stata alcuna richiesta di rilascio di documenti.
D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria” (Pubblicato in Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 239 del 12/10/19ART. 50
Nei cimiteri devono essere ricevuti quando non venga richiesta altra destinazione:
– i cadaveri delle persone morte nel territorio del Comune, qualunque ne fosse in vita la residenza;
– i cadaveri delle persone morte fuori del Comune, ma aventi in esso, in vita, la residenza;
– i cadaveri delle persone non residenti in vita nel Comune e morte fuori di esso, ma aventi diritto al seppellimento in una sepoltura privata esistente nel cimitero del Comune stesso;
– i nati morti ed i prodotti del concepimento di cui all’art. 7;
– i resti mortali delle persone sopra elencate.
Pubblico l’Art 43 del “Regolamento di polizia mortuaria” approvato con delibera di Consiglio Comunale n°18 del 30/03/2003 riguardante le sepolture che così recita:
1. Nel cimitero devono essere ricevuti, quando non venga richiesta altra destinazione:
a) i cadaveri delle persone morte nel territorio comunale, qualunque ne fosse in vita la residenza;
b) i cadaveri delle persone morte fuori del territorio comunale, ma residenti in vita nello stesso;
c) i cadaveri delle persone non residenti in vita nel Comune e morte fuori di esso, ma aventi diritto al
seppellimento in una sepoltura distinta esistente nel cimitero del Comune stesso;
d) i cadaveri delle persone non autosufficienti, ricoverate in residenze protette e che hanno perciò perduto
la residenza nel Comune di S.Andrea Jonio, nel quale dimoravano precedentemente al ricovero;
e) i nati morti e i prodotti del concepimento di genitori residenti nel Comune di cui all’art. 29 del presente
regolamento;
f) i resti mortali per i quali i familiari, residenti nel Comune di S.Andrea Jonio, facciano richiesta.
La lettura è destinata a persone dotate di intelligenza e buona fede, incapaci di speculazioni di fronte alla morte e con qualche conoscenza e rispetto delle regole democratiche di amministrazione della cosa pubblica.
Con lo stesso dolore con cui si è dovuto dire no alla famiglia Codispoti si è dovuta negare la sepoltura ad alcuni profughi deceduti nella nostra regione, per mancanza di posti. Questo non ha suscitato l’indignazione di coloro che hanno invocato i valori cristiani e la pietas. Non si sono orripilati!
Sarei stato disumano se, avendo avuto la possibilità di accontentare il nostro concittadino, non l’avessi fatto.
Ma nel nostro cimitero ci sono pochissimi posti che vanno riservati a chi ne ha diritto e che io e la mia Amministrazione abbiamo il dovere di tutelare.
Del resto S.Andrea è avvezzo ad articoli di giornale riguardanti il suo cimitero. Uno risale al 2013. In tale occasione il Sindaco di allora ha trasmesso la relazione del sopralluogo al cimitero comunale del Responsabile del Servizio alla Stazione dei Carabinieri per i provvedimenti di competenza per una presunta violazione del regolamento.
Aveva rispettato delle regole o era un Sindaco disumano?
Tanto dovevo per amore di verità e contro i falsi rigurgiti di solidarietà e indignazione.
Nicola Ramogida – Sindaco di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio