
Volevano rubare in casa di una coppia in zona Felsina a Bologna, travestiti da poliziotti e finanzieri, i tre pregiudicati calabresi arrestati lunedì mattina dalla Squadra mobile della Polizia bolognese.
I tre, il 42enne reggino C.A.A., il crotonese classe ’76 G.T. e A.F., nato nel 1992 a Soverato, in provincia di Catanzaro, sono finiti in manette in flagranza di reato per possesso di segni distintivi contraffatti e denunciati per tentata rapina aggravata in concorso.
Gli arrestati, spiegano dalla Questura, sono stati trovati in possesso di “pettorine con le scritte ‘Guardia di finanza’ e ‘Polizia’ con le relative effigi, placche metalliche, diverse fascette di serraggio in plastica, un rotolo di nastro adesivo di colore nero, cappucci e guanti”, oltre a “tre fogli con intestazione e logo della Procura di Bologna, che riproducevano fedelmente un decreto di perquisizione e di sequestro“. E uno di questi fogli “era stato compilato a mano con i dati di una coppia di coniugi residenti nello stabile da cui i tre erano stati visti allontanarsi pochi minuti prima di essere fermati”.
L’indagine, dettaglia la Questura, nasce dai servizi di osservazione della Squadra mobile nella zona già da alcuni giorni, e i poliziotti hanno poi scoperto che nei giorni precedenti la collaboratrice domestica della coppia aveva sentito bussare alla porta in due occasioni, mentre faceva le pulizie nell’appartamento, tre uomini che si erano spacciati per finanzieri. Fortunatamente i tentativi di accedere all’abitazione non erano andati a buon fine, in quanto “la colf aveva avuto precise disposizioni di non far entrare nessuno in assenza dei coniugi”. Del caso si occupa il pm Flavio Lazzarini, che “ha richiesto per i tre la convalida dell’arresto e disposto l’applicazione di misura cautelare”.