L’altalena installata per i disabili all’interno della villa comunale, donata lo scorso anno dal gruppo fitwalking di Soverato, è ogni giorno usata da bimbi normodotati, sotto gli occhi dei genitori.
È questa la gravità che fa più rabbia! Gesti che fanno riflettere, che fanno percepire l’insensibilità che arriva proprio dagli adulti. Tra i fattori che più uccidono in una società, c’è l’indifferenza nei confronti delle fasce che invece andrebbero tutelate. Ciò che impedisce di vivere nella legalità è il non rispetto delle regole.
E se quest’ultime non vengono impartite dai genitori, che futuro avranno i figli, oggi piccoli ma cittadini di domani? I bimbi disabili hanno una sola altalena, gli altri hanno a disposizione non solo altre altalene, ma un’insieme di altri giochi ed attrattive.
Invece, mentre i genitori ridono e chiacchierano tra loro, posizionano i bambini sull’altalena che per i loro figli dovrebbe essere off limits. Perché non si riesce ad entrare nell’ottica del rispetto, perchè nessuno mai riesce a indossare anche solo per pochi minuti le vesti altrui? Ci vorrebbero dei controlli 24 ore su 24 anche su questo?
Non basterebbe solo un po’ di buon senso? Una situazione vergognosa e mortificante! Ma per tante persone menefreghiste, ce ne sono altre (per fortuna ancora esistono) che ogni giorno nella villa comunale discutono e cercano di far capire che l’altalena deve restare libera e a disposizione per chi ha realmente necessità di utilizzarla. Anche perché in caso si rompesse, dato che i bambini salgono in gruppetti, i disabili resterebbero senza.
Inoltre, davanti all’altalena c’è un pericolo rappresentato dal cemento rialzato che andrebbe appianato. “Ogni giorno- hanno raccontato alcune mamme che hanno preferito non rivelare la loro identità – assistiamo allo stesso scenario e la colpa non è dei bambini, ma dei genitori.
Come mai i nostri figli non sono attratti e non salgono ? Perché gli abbiamo spiegato che è un’altalena che deve essere usata dai bambini che sono sulla carrozzella e che ognuno ha i propri giochi. Inoltre, va detto che il parco giochi della villa comunale non è illuminato, sarebbe opportuno rendere il luogo frequentato ogni giorno da centinaia di bambini, più sicuro”.
I disabili non devono essere visti diversi, ma devono essere integrati. A far comprendere che parte tutto dai genitori è stata una piccola bimba di quattro anni che, lasciando tutti spiazzati come in un film, ha detto con estrema spontaneità: ”Non posso salire sull’altalena grande perché io cammino, quella è per chi è seduto sulla sedia a rotelle”. Uno schiaffo morale, una lezione per tanti adulti che si spera, possano capire l’importanza del rispetto.
Antonella Rubino- Gazzetta del Sud 03/08/2018