
Il Comune di Lamezia Terme è stato sciolto dal Consiglio dei ministri per infiltrazioni mafiose.
Analoghi provvedimenti, con la stessa motivazione, sono stati adottati dall’esecutivo per altri quattro Comuni calabresi: Cassano allo Jonio, Isola Capo Rizzuto, Marina di Gioiosa Jonica e Petrona’.
Con i suoi oltre 70mila abitanti, Lamezia è il centro più importante tra quelli colpiti dal provvedimento di Palazzo Chigi. Per il Comune di Lamezia quello di oggi è il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose nella sua storia. Gli altri erano avvenuti nel 1991 e nel 2003.
La richiesta di scioglimento era stata formalizzata dal prefetto di Catanzaro, sulla base delle relazione redatta dalla commissione d’acceso, che aveva appunto chiesto al ministro dell’interno lo scioglimento del Comune di Lamezia Terme, per presunte infiltrazioni mafiose . La commissione d’accesso si era insediata lo scorso 9 giugno all’indomani dell’operazione “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri scattata il 23 maggio 2017. Una richeista che era già circolata nei giorni socrsi. Infatti ancor prima che scadessero i termini previsti dalla legge, dopo la proroga della presenza della commissione di accesso, nei corridoi del comune era circolata la voce che presto sarebbe arrivata la notizia della richiesta dello scioglimento del conisglio comunale per infiltrazioni mafiose. Ora siamo in attesa di conoscere quali atti amministrativi di “carattere mafioso” la Giunta Mascaro avrebbe adottato.