La prestigiosa rivista bilingue distribuita nelle edicole italiane ed estere, pubblica un lungo servizio sulla sua mostra a Palazzolo sull’Oglio introdotta da Vittorio Sgarbi, che ora si sposta a Bergamo, Arezzo, Castello di Cavernago e Courmayeur.
Palazzolo sull’Oglio, 10 gennaio 2018 – È una lunga ricerca, quella dell’artista catanzarese (di origini sicule) Rosa Spina, acclamata esponente della Fiber Art italiana, che ha recentemente esposto, con particolare apprezzamento di pubblico e critica, alla Minotauro Fine Art Gallery (galleriaminotauro.com) di Palazzolo sull’Oglio (Bs), egregiamente presentata da Vittorio Sgarbi in una mostra che ha lasciato il segno con le sue composizioni d’insieme omogeneo intessute tra inedite forme e suggestioni cromatiche, a conciliare scultura, architettura, pittura e design.
L’eco di questo evento è stata forte, se è vero come è vero che la prestigiosa rivista bilingue “Arte in World”, nel nuovo numero attualmente in vendita nelle edicole italiane ed estere, ha deciso di dedicarle un lungo servizio, ma anche e soprattutto, la copertina a pagina intera, in cui Rosa Spina appare sorridente dietro una delle sue ultime, spettacolari opere.
Un successo e una meritata soddisfazione, dunque, per lei e il prezioso lavoro fatto finora, e per questa sua nuova collezione che da Palazzolo si si sposterà nei prossimi giorni a Bergamo, con alcune opere che si potranno ammirare (accanto alle sculture di M’horò) alla BAF, la Fiera Arte Bergamo, nello stand della Minotauro Fine Art Gallery, e prossimamente ad Arezzo (Palazzo della Provincia), al Castello di Cavernago, e a Courmayeur (Fine Art Restaurant “Mont Frety”).
“Rosa Spina – si legge nell’articolo firmato da Salvatore Falbo – forte della tradizione suggestiva degli impenetrabili intrecci e delle forme tessute su cui ha tracciato la sua singolare dialettica con l’arte contemporanea, rinnova ora il suo repertorio arricchendolo con composizioni e nuovi contenuti intrisi di mistero, e per alcuni aspetti, anche di profonda mimesi con realtà lontane e incantate”.
Ancora una volta, la Minotauro Fine Art Gallery centra dunque l’obiettivo, e si porta agli onori delle cronache del panorama culturale ed artistico contemporaneo. Puntuale e vincente si è rivelata, infatti, la scelta di campo posta in essere da Diego Giudici, amministratore unico di questa che oltre “Gallery” è ora propriamente “Factory”: creare, cioè, uno spazio espositivo “alternativo” per la promozione e la crescita di nuovi talenti, e per il consolidamento di quelli già affermati. Tutto ciò, grazie ad una grande “squadra” al lavoro a tempo pieno su questo entusiasmante progetto: un qualificato staff, per cominciare, con un autorevole ufficio stampa diretto dal giornalista Roberto Messina, ed un supporto critico di forte peso specifico con Vittorio Sgarbi, Antonio Falbo e Domenico Piraina…
La mostra, come detto, si sposterà in due altre prestigiose locations: a partire dal 10 marzo 2018, sarà nell’Atrio d’Onore del Palazzo della Provincia di Arezzo, nel cuore del magnifico centro storico cittadino, con l’organizzazione di Roberto Messina e Antonella di Tommaso presidente dell’Associazione “Ailanthus”, anche con nuove opere ispirate allo splendido contesto architettonico medioevale aretino e spunti dalla tradizione orafa che dagli etruschi ad oggi ha accompagnato lo sviluppo culturale, artistico ed economico di questo fortunato territorio, incredibile culla d’arte e di talenti da secoli e secoli.
Sarà ancora Vittorio Sgarbi, autore di un saggio critico nel catalogo della mostra, edito da Giorgio Mondadori, a presentare poi la rassegna espositiva a Cavernago (Bg), inaugurazione il 24 marzo 2018, con Rosa Spina che anche in questa occasione farà dialogare le proprie opere con la grande storia. All’interno del maniero cinquecentesco dei Martinengo Colleoni, saranno infatti allestite le sale, il cortile d’onore e i camminatoi, con opere, anche di grandi dimensioni, caratterizzate dalla sua personale tecnica di défilage con l’unicum del tessuto, materiale antico e al tempo stesso moderno, che Rosa Spina lavora da sempre, ma in modo sempre più elaborato, avvolgendo, frantumando, avviluppando la trama e gli intrecci in modo originale, colto e ricercato.