Una figura maschile, maglia bianca e pantaloni scuri: è l’immagine dell’autore delle scritte contro il fondatore di Libera don Ciotti fatte a Locri la notte dopo la visita del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e alla vigilia della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie che ha portato in strada 25 mila persone.
La foto, estratta dal video delle telecamere di sorveglianza del centro di aggregazione giovanile – uno dei 3 luoghi colpiti insieme al vescovado ed una scuola – è stata pubblicata sul profilo facebook dal sindaco Giovanni Calabrese. Sopra la foto c’è scritto “wanted! ecco l’immagine del balordo che arrivato in piazza De Gasperi a bordo di un’Opel Corsa guidata da altro idiota, ha lasciato traccia della propria viltà esponendo l’intera città ad una pessima figura a livello nazionale”. Sotto: “Si offre lauta ricompensa a chi fornirà dettagliate notizie utili per poterli individuare”.
Nella notte tra il 19 ed il 20 marzo scorsi, su un muro attiguo al vescovado, dove in quei giorni era ospitato don Ciotti, era comparsa la scritta, realizzata con una bomboletta spray nera, “Don Ciotti sbirro, più lavoro meno sbirri”. A poche decine di metri, sulla sede del Centro di aggregazione giovanile del Comune, era stato scritto “Don Ciotti sbirro e più sbirro il Sindaco”, ed infine, su una scuola media “Don Ciotti sbirro, siete tutti sbirri”.
Come reazione immediata, il sindaco aveva fatto realizzare un grande manifesto con la scritta “Orgogliosamente sbirri per il cambiamento”. “Sono trascorsi dieci giorni – scrive Calabrese nel post corredato dalla foto – da quando il gesto di un deficiente è riuscito purtroppo a fare evidenziare, ancora una volta, l’aspetto negativo della nostra città che sappiamo tutti essere marginale rispetto alle tante cose positive e belle della nostra Locri. A nostro avviso l’autore de vile gesto, che vedete immortalato nella foto, non può e non deve rimanere impunito. Oggi pomeriggio pubblicheremo anche la videoripresa integrale dei balordi mentre scrivono sul muro di una struttura di proprietà comunale. Chiediamo a tutti di fornirci utili informazioni al fine di poterli individuare”.