RIFORMA MIBAC, PENALIZZATO IL CAPOLUOGO DI REGIONE.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CATANZARO, ENZO BRUNO, CHIEDE AI PARLAMENTARI DI MOBILITARSI PER INCONTRARE IL MINISTRO FRANCESCHINI E SOLLECITARE LA REVISIONE DEL PROVVEDIMENTO: SOVRINTENDENZA UNICA A CATANZARO
“Il ministero dei Beni delle Attività culturali e turismo ridisegna la rete degli uffici dirigenziali con una nuova articolazione territoriale.
La seconda fase della riforma Franceschini prevede una distribuzione dei 41 presidi di tutela definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.
Nello specifico, per la Calabria sono state previste la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, con sede a Cosenza, e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, con sede a Reggio Calabria.
A poche ore dalla notizia che il meraviglioso parco archeologico di Roccelletta di Borgia rischia di chiudere per mancanza di personale, arriva la certezza che quanto paventato un anno fa – vale a dire la soppressione delle sedi di Catanzaro e Roccelletta di Borgia della Direzione Regionale Beni e Attività Culturali – è una triste realtà”.
E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, secondo il quale la riorganizzazione del Mibac sancita dalla riforma che porta la firma del ministro Franceschini “penalizza ulteriormente il Capoluogo di regione e compromette la prospettiva di uno sviluppo di queste aree incentrato sulla valorizzazione del Patrimonio culturale e tutela dell’ambiente, oltre a garantire la qualità della vita anche delle future generazioni, offrendo concrete opportunità di reddito e significativi incentivi alle attività imprenditoriali locali”.
“E’ davvero difficile capire perché mentre tutte le articolazioni periferiche degli organi dello Stato hanno sede nei Capoluoghi di Regione, lo stesso non debba valere per Catanzaro – continua il presidente Bruno -.
Un interrogativo che al ministro Franceschini ho posto per iscritto, più di un anno fa, con una articolata lettera, quando la riforma in questione era solo in embrione.
Oggi, come allora, continuo a non comprendere secondo quali parametri la città capoluogo di Regione, favorita oltre che dal ruolo istituzionale dalla centralità geografica, debba essere sacrificata nel nome di una riorganizzazione della quale si possono condividere le ragioni in termini di contenimento della spesa, ma non nella razionalità della sostanza.
E oggi, come allora, ritengo che sia fondamentale intervenire presso il Dicastero competente con l’obiettivo di rivalutare l’articolazione prevista, assegnando alla Città di Catanzaro le funzioni di coordinamento assegnate al Segretariato regionale del MIBAC.
Chiedo, quindi – conclude il presidente Bruno – ai parlamentari eletti nella provincia di Catanzaro di intervenire per chiedere un incontro al ministro Franceschini per discutere della revisione della nuova articolazione che così come definita viola i diritti della Città Capoluogo di Regione e dell’intera provincia di Catanzaro”.