Da stasera mons. Domenico Battaglia, del clero di Catanzaro-Squillace, è Vescovo della Chiesa Cattolica. Guiderà dal 2 ottobre prossimo la diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, in Campania.
Ad ordinarlo, alle 17.00, nella Cattedrale di Catanzaro-Squillace, è stato l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra, con altri quattro consacranti principali: mons. Michele De Rosa, amministratore apostolico di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, e gli arcivescovi emeriti della diocesi di Catanzaro-Squillace, mons. Antonio Cantisani e mons. Antonio Ciliberti. Presenti anche diversi vescovi Calabresi e Campani, unitamente al clero, a numerosissimi laici provenienti dalle due regioni e diverse, ed autorità istituzionali.
Dopo la lettura della bolla pontificia da parte del cancelliere, l’arcivescovo Bertolone ha introdotto la sua omelia con un canto di lode e di ringraziamento alla Santissima Trinità, rivolgendo a Papa Francesco la gratitudine e il pensiero orante di tutta la comunità ecclesiale. «L’ordinazione episcopale – ha evidenziato l’Arcivescovo Bertolone – è un evento dello Spirito che plasma il chiamato a immagine del buon pastore affinché ne diventi segno e strumento in mezzo al suo popolo per l’azione del suo Santo Spirito; è fonte di grazia, è un dono divino».
«Caro don Mimmo – queste le parole di mons. Bertolone al candidato -, chiamato dal Signore, attraverso la designazione del Santo Padre, a giovare piuttosto che a precedere come suggerisce san Gregorio Magno, sei chiamato ad un impegno più grande e più gravoso di quelli che finora hai svolto egregiamente. Adesso porta in Campania il meglio della tua Calabria! Sii come un pollone che staccato da questa Chiesa particolare vieni innestato nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti per dirigerla. Offri alla povera gente tutto ciò che sei ed hai, sii per loro fiume di benedizione e gloria di questa Arcidiocesi che ti è stata e ti è madre. “Coraggio! Alzati, ti chiama”, – ha proseguito mons. Bertolone – è il motto che hai scelto. Il Signore, imprevedibile e con i suoi disegni imperscrutabili, desidera che ti metta in ascolto dello Spirito Santo perché sappia leggere i segni dei tempi. Tu, che per oltre 20 anni hai presieduto il Centro calabrese di solidarietà, conosci bene cosa vogliano dire termini come solidarietà, fraternità, servizio da esercitare oggi nelle strade, in una Chiesa aperta che sappia andare, uscire, essere ospedale da campo, traducendo il Vangelo in carezze infinite, in percorso esistenziale all’interno di noi stessi, viaggio scomodo, doloroso a volte, alla riscoperta della nostra umanità e fragilità, come ci ripete Papa Francesco».
A seguire la suggestiva preghiera di ordinazione con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria, suggellata dai riti esplicativi dell’unzione crismale, della consegna del libro dei vangeli, dell’anello, della mitria e del pastorale, realizzato dai ragazzi del Ceis con il legno d’ulivo della casa di accoglienza. Altri doni sono stati consegnati durante la celebrazione da alcuni detenuti della casa circondariale del carcere di Siano. Con grande commozione, infine, il vescovo Battaglia ha ringraziato i concelebranti, le autorità e tutti i convenuti, consegnando un pensiero spirituale, con cui ha lodato il Signore per aver dato veramente senso alla sua vita, continuando a riempire la sua esistenza con nuove domande e nuovi orizzonti.