La Polizia di Stato di Catanzaro ha tratto in arresto, questa mattina, su Decreto di fermo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e del GIP di Lamezia Terme, sollecitato dalla Procura di Lamezia Terme, gli autori dell’ eclatante attentato dinamitardo compiuto, alcuni giorni or sono, in danno della panetteria “il Fornaio”, in pieno centro di Lamezia Terme. Gli arrestati sono due giovani del luogo, responsabili anche di una tentata rapina nella abitazione di una anziana signora, pesantemente malmenata nella circostanza.
Si tratta dei pregiudicati Davide Belville, di 21 anni e Francesco Gigliotti, di 28 anni, destinatari di distinti provvedimenti restrittivi con i quali le due autorità giudiziarie procedenti applicano, rispettivamente, ai predetti, un Fermo di Indiziato di Delitto, disposto dal Procuratore Aggiunto Dott. Giovanni Bombardieri e dal Sostituto Procuratore Dott. Elio Romano
coordinati del Procuratore della Repubblica Dott. Nicola Gratteri, per i reati di danneggiamento, possesso di esplosivo ed esplosioni pericolose, aggravate dalla metodologia mafiosa ed una ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP lametino su richiesta del Procuratore della Repubblica Dott. Salvatore Curcio, per i reati di tentata rapina aggravata e furto aggravato in abitazione.
Le misure cautelari applicate si basano sulla attività investigativa compiuta da personale del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme e della Squadra Mobile di Catanzaro ed in particolare sulle indagini avviate il 10.3.2017, quando due soggetti, che poco prima si erano resi responsabili di un furto in abitazione, si introdussero, dopo aver divelto la porta di ingresso, nell’abitazione, poco distante, di un’anziana donna alla quale, sotto minaccia e malmenandola pesantemente, intimarono di consegnare soldi e gioielli salvo poi fuggire a causa del sopraggiungere di un’autovettura.
Quelle indagini consentirono di identificare, come possibili autori dei gravi fatti il Belville ed il Gigliotti, immortalati da telecamere di sorveglianza poco dopo la commissione del reato, a carico dei quali la Procura della Repubblica di Lamezia Terme disponeva tutta una serie di approfondimenti investigativi, anche a mezzo di intercettazioni.
Proprio quelle attività tecniche permettevano agli investigatori di acquisire significativi elementi in ordine al coinvolgimento del Belville e del Gigliotti nell’attentato dinamitardo perpetrato il 30 marzo u.s., allorché nei pressi della saracinesca della panetteria “il Fornaio”, nel cuore di Lamezia Terme, veniva fatto esplodere un ordigno esplosivo di micidiale potenzialità che determinava gravi danni all’esercizio, a numerose autovetture e ad altri negozi ed abitazioni prospicienti.
Infatti, a seguito dell’attentato, sulla cui causale sono in corso ulteriori indagini, personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. lametino, riusciva, attraverso l’analisi dei filmati registrati da numerose telecamere cittadine, a ricostruire il percorso effettuato dagli autori del danneggiamento per giungere sul luogo del delitto, riscontrando i dati di sospetto emersi dai rapporti telefonici fra il Belville ed il Gigliotti intercorsi poco prima dell’esplosione.
In effetti le registrazioni e le immagini dimostrano come i due giovani, dopo essersi accordati telefonicamente, si incontrino nei pressi della abitazione del Belville, attraversino la città a bordo di un motorino condotto dal GigliottI e, giunti in via Piave, collochino l’ordigno e si diano alla fuga senza quasi curarsi della presenza, nei pressi, di persone che solo per un caso fortunato non sono rimaste coinvolte nell’esplosione che certamente poteva determinare conseguenze ancor più gravi.