Arresti in diverse regioni sono stati eseguiti dalla polizia in un’operazione contro la ‘ndrangheta chiamata dagli stessi investigatori “Rimpiazzo”.
Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’operazione sono stati impegnati oltre 200 poliziotti che hanno eseguito provvedimenti giudiziari a Vibo Valentia e nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine.
L’indagine è stata condotta dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia, in collaborazione con la Questura di Catanzaro e con il Servizio Centrale Operativo, e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro.
I dettagli dell´operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11:30 in Questura a Vibo Valentia, alla presenza del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, del neo direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina e del direttore del Servizio Centrale Operativo, Alessandro Giuliano.
I nomi degli indagati
Fra gli arrestati (31 persone):
Michele Fiorillo, 33 anni, alias “Zarrillo” (in foto, già condannato a 8 anni per l’operazione “Crimine” della Dda di Reggio Calabria),
Benito La Bella, 31 anni,
Nicola Barba, detto “Cola”, 67 anni, di Vibo Valentia, residente a Bivona,
Giuseppe Salvatore Galati, 55 anni (già condannato in “Crimine”),
Salvatore Vita, 44 anni, di Vibo Marina (già condannato per l’operazione “Lybra”),
Rosario Battaglia, 35 anni, uno dei vertici del locale di Piscopio.
Fondamentali le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia: Raffaele Moscato, Andrea Mantella e Daniele Bono
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