Gli imprenditori catanzaresi Floriano Massimo Colosimo e Floriano Noto, nelle rispettive cariche di presidente e membro del Consiglio di amministrazione della Sacal e Pierluigi Mancuso quale direttore generale della società aeroportuale, aspirante alla conferma, per la Procura della Repubblica «facevano pressioni sul neo eletto sindaco Paolo Mascaro e sullo stesso Emanuele Ionà, affinchè si accelerasse la procedura di nomina di quest’ultimo a consigliere di amministrazione in rappresentanza del Comune di Lamezia, pur essendo perfettamente consapevoli – scrive la Procura – della sua incompetenza ed, anzi, approfittando della sua manovrabilità in vista della futura votazione del Cda sulla conferma del direttore generale in carica».
Così la Procura della Repubblica inguaia anche l’ex sindaco Paolo Mascaro fra i 22 indagati dell’inchiesta “Eumenidi” sulla gestione della Sacal.
L’ex sindaco Paolo Mascaro è accusato di concorso in abuso d’ufficio inerente la nomina del del 31 luglio 2015 dell’imprenditore Emanuele Ionà nel Consiglio di amministrazione Sacal quale rappresentante del Comune di Lamezia. Mascaro infatti è indagato in concorso con Ionà, l’imprenditore Floriano Noto (all’epoca nel Cda Sacal), con l’ex presidente della società aeroportuale, Massimo Colosimo e con l’ex direttore generale della Sacal Pierluigi Mancuso.
La contestazione è supportata in particolare dalle conversazioni intercettate il 17 e 23 giugno 2015 dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme dove Colosimo, Noto e Mancuso parlano della nomina di Emanuele Ionà.
Colosimo: «…e gli altri nominano a coso di nuovo, a Ionà, che per certi versi… per noi è meglio».
Noto: «Eh sì lui è compare di coso…. di Mascaro».
Colosimo: «Eh sì per noi va bene, che più stupidi sono…».
Noto: «Sì ma poi alla fine è una persona che si mette a disposizione con noi… l’altro invece è pericoloso (si riferiscono ad Arena, all’epoca componente del cda per conto del Comune ndr)».
Colosimo: «Si poi il punto fondamentale, come dicevamo l’altra volta, è questo fatto del rinnovo di Pierluigi».