Episodi come quello di stamattina sono la pericolosa conseguenza di una situazione divenuta oramai da tempo insostenibile.
In un particolare periodo storico in cui le ristrettezze economiche attanagliano molte famiglie italiane, specialmente in Calabria, terra nella quale la disoccupazione giovanile si attesta su valori oltre il 60%, l’accoglienza sfrenata degli ultimi Governi targati PD è emblematica di un buonismo fuori controllo, scellerato e masochista. Se una Nazione non riesce a garantire a chi accoglie la possibilità di un tenore di vita dignitoso, è disonesto continuare a incentivarne l’arrivo. La soluzione è una soltanto: la chiusura e il controllo delle frontiere. Come del resto fa tutta Europa (compresa la Francia dell’europeista Macron) che finalmente è unita, Sì, ma nell’isolare l’Italia e le sue politiche di immigrazione incontrollata.
È necessario accogliere chiunque scappi dalla guerra, è doveroso soccorrere chiunque rischi una pericolosissima attraversata del Mediterraneo a bordo di gommoni sovraffollati, ma è allo stesso tempo necessario e non più procrastinabile rimpatriare i migranti economici (circa l’85% degli attuali richiedenti asilo) in modo da scoraggiare nuove partenze, levando così di mano il business agli spietati trafficanti di esseri umani.
Se non si inverte al più presto la rotta, il rischio concreto sarà quello di veder aumentare sempre di più l’illegalità nelle nostre strade, tra un parcheggiatore e un venditore abusivo di troppo, incrementando dunque le probabilità del verificarsi di episodi come quello odierno, in attuazione di una assurda guerra tra poveri.
Al fine di scongiurare in futuro simili accadimenti, è doveroso richiedere l’intervento di Prefetto e Questore, affinché venga ripristinata la piena legalità all’interno del parcheggio antistante la Ragioneria di Soverato, oramai sempre meno sicuro.
In ultimo, ma non meno importante, è utile ricordare a tutti i cittadini che “donare” l’euro all’abusivo accresce il fenomeno e non aiuta a debellarlo. Iniziamo tutti noi a fare la nostra parte.
Giuseppe Pellegrino
Movimento Nazionale Soverato