Corigliano e Rossano hanno detto sì alla fusione: nasce dunque la città unica, dall’unione di due tra i più importanti e popolosi centri dello ionio cosentino che, insieme, assommeranno ora un totale di circa 80 mila abitanti.
Chiamata ad esprimersi sulla scelta la maggioranza dei cittadini – oltre il 60% – ha votato per il legame tra le due municipalità. I dati definitivi sentenziano che a Rossano i Sì sono stati 12.715 (93,80%), i No 791 (5,84%). A Corigliano invece, Sì 7.674 (61,36%), No 4.833 (38,64%).
Non così bene l’affluenza alle urne, non proprio plebiscitaria: a Corigliano ha votato infatti poco meno di un terzo degli aventi diritto, a Rossano quasi il 45%.
Secondo la legge, ora, il passaggio verso un nuovo il Municipio avverrà attraverso la gestione di un Commissario straordinario nominato dalla Prefettura – e affiancato dai due attuali sindaci – in attesa che Consigli e Giunte si sciolgano automaticamente. Sarà tutto così, in pratica, fin quando non verranno indette delle nuove amministrative per l’istituzione del Comune unico.
Intanto e per ora resta la verità delle urne e la felicità dei fautori del Sì. Tra questi Giuseppe Graziano, presidente nazionale de il coraggio di cambiare l’italia nonché segretario questore del Consiglio regionale della Calabria e proponente del disegno di legge regionale sulla fusione dei due enti.
“Da oggi – esordisce Graziano – abbiamo tutto il diritto ed il dovere di poter sperare che il sogno, rimasto tale per decenni, di una grande città fornita di tutti i servizi diventi finalmente realtà. Peccato solo che siamo arrivati con 20 anni di ritardo rispetto a quando, causa stessi interpreti che oggi si sono schierati apertamente e sciaguratamente contro la fusione, perdemmo l’occasione e l’opportunità di avere un’autonomia più concreta e diventare provincia”.
Secondo Graziano, poi, i cittadini “attraverso questa consultazione … non solo hanno deciso di cambiare le sorti della loro terra per cercare di garantire un futuro migliore ai loro figli, ma hanno lanciato un monito chiaro alle istituzioni e alla politica. La gente – chiosa – vuole ritornare ad essere protagonista del proprio destino”.
Corigliano e Rossano da ora iniziano un percorso di condivisione tanto dei problemi quanto delle risorse reciproche, andando a costituire quella che sarà la terza città più grande della Calabria.