Per aver messo in piedi un traffico di marijuana tra Milano e provincia e Reggio Calabria, droga per altro piazzata anche a Roma e ai clan siciliani della zona di Catania, oggi il gup milanese Giusy Barbara ha condannato in abbreviato 10 persone, tra cui a 9 anni di carcere Giuseppe Morabito, vicino alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno, e a 8 anni di reclusione Massimo Emiliano Ferraro, vicino ai Bruzzaniti-Palamara-Morabito di Africo.
Il giudice ha mandato a giudizio con rito ordinario Edoardo Novella, figlio di Carmelo il capo della ‘ndrangheta in Lombardia, ucciso 2008 a San Vittore Olona. Si è concluso così in primo grado il procedimento nato dall’inchiesta dei pm della dda Cecilia Vassena e Alessandra Cerreti che nel luglio dell’anno scorso ha portato la Dia di Milano ad arrestare gli attuali imputati accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti. Tutti in carcere, alcuni per altri fatti, sono residenti in Lombardia e Morabito aveva addirittura anche una base in Svizzera.
Il giudice ha condannato per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico anche Antonio Curcialello a 8 anni e 8 mesi, Davide Robbi, ritenuto il ‘corrierè, a 7 anni e 4 mesi e Federico Gilberto a 4 anni e 8 mesi. A quest’ultimo sono state concesse le attenuanti generiche per aver avuto un ruolo di secondo piano e, poiché è già stato in carcere 8 mesi, gli sono stati dati gli arresti domiciliari.
Il gup Barbara ha assolto dall’associazione Giuseppe Perre, dell’omonima famiglia, al quale però è stato attribuito il ruolo di fornitore ed è stato condannato a 4 anni e 4 mesi e a 40 mila euro di multa. Non è stata contestata l’associazione nemmeno a Francesco Cicino, vicino alla cosca Gallace di Guardavalle (Catanzaro), che ha preso 2 anni, 2 mesi e 20 giorni, e a Francesco De Curtis, Salvatore Ribaudo e a Salvatore Raimondo che si sono visti infliggere 2 anni e 18 mila euro di multa ciascuno. Solo a Ribaudo è stata riconosciuta la sospensione condizionale della pena. Le motivazioni saranno depositate in 45 giorni.
L’operazione chiamata “Linfa” che lo scorso luglio ha portato gli uomini della Dia ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip Paolo Guidi, ha azzerato un’organizzazione, con base nel milanese, in grado di movimentare chili droga dal cuore della Calabria fino a Milano, ma anche dal capoluogo lombardo in Sicilia e nel Lazio, tant’è che nel corso dell’inchiesta sulla tangenziale di Roma sono stati sequestrati oltre 120 di marijuana nascosti in un’auto guidata da Robbi. Inoltre, come è emerso dagli atti dell’indagine, Morabito dal suo appartamento nel Canton Ticino avrebbe controllato il traffico.
La procura l’anno scorso si era vista respingere dal gip l’arresto anche di Carmelo Novella, ma poi dopo aver ricorso al Riesame con conferma in Cassazione, il figlio minore del boss ucciso qualche mese fa è finito pure lui in cella e ora sarà giudicato dall’ottava sezione penale del Tribunale a partire dal prossimo 17 maggio. C’è da segnalare infine che sabato scorso Cicino è stato destinatario di un provvedimento di arresto per tentata estorsione in quanto con Vincenzo Montemurro, sarebbe stato l’autore di un pestaggio ai danni di Edoardo Novella.