
Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, resta agli arresti domiciliari.
Dopo l’interrogatorio di garanzia, infatti, i suoi difensori non hanno presentato al gip alcuna istanza di rimessione in libertà. Gli avvocati dovrebbero invece rivolgere questa richiesta direttamente al Tribunale della libertà la prossima settimana.
A Lucano il gip non ha imposto alcuna prescrizione se non quella di non potersi allontanare dalla propria abitazione. Si spiega in questo modo il fatto che Lucano, quando è giunto al palazzo di giustizia di Locri per l’interrogatorio di garanzia, ha potuto parlare con i giornalisti. “Non ho nulla da nascondere – aveva dichiarato subito dopo l`interrogatorio -, mi accusano di un reato di umanità”.
Gli inquirenti accusano Lucano di una serie di reati come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il “fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti”. Accuse che Lucano ha contestato con forza, soprattutto quella riguardante i matrimoni di “comodo”.
La Procura di Locri, intanto, ha annunciato che farà ricorso al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria per chiedere ai giudici di valutare le contestazioni a carico di Lucano che non sono state prese in considerazione dal gip tra cui associazione per delinquere, concussione, truffa aggravata, abuso d’ufficio a malversazione.