“Fino al 31/12/2017 le case rifugio beneficiavano solo dei fondi della legge regionale 20/2007 e dei fondi per le case rifugio trasferiti dal Dipartimento Pari Opportunità.
Dal 1/01/2018, grazie all’azione della Giunta Regionale, le case rifugio riceveranno i fondi della legge regionale 20/2007, i fondi per le case rifugio trasferiti dal Dipartimento Pari Opportunità e, per la prima volta, rientrano nel sistema di accreditamento delle strutture socio assistenziali, con conseguente riconoscimento della retta di 69€ al giorno per le ospiti che possono essere al massimo 6 per struttura, più ulteriori 4 minori, per i quali è riconosciuta un’ulteriore retta di 69€ se minori di 3 anni (per l’acquisto di pannolini e beni di necessità per l’infanzia)”.
E’ quanto afferma, in una nota, l’assessore al Welfare, Federica Roccisano.
“Non si capisce, quindi -prosegue la Roccisano- il rischio di chiusura per le case rifugio, dal momento che per la prima volta viene riconosciuto l’accreditamento e il diritto a ricevere una retta da una Regione Calabria che crede fermamente nell’azione di recupero per le donne vittime che compiono ogni giorno le case rifugio presenti sul territorio regionale. Ancora, fughiamo ogni dubbio sulla necessità di separare i bambini dalle loro mamme, dal momento che siamo certi che la retta giornaliera, che finalmente le case rifugio riceveranno, per la mamma riuscirà, senza alcun problema, a consentire la sostenibilità della casa rifugio senza intaccare minimamente il rapporto madre-figlio/a”.
“È paradossale, infine -conclude l’assessore regionale- che un passo avanti e un supporto economico riconosciuto, venga strumentalmente posto all’attenzione della collettività come un rischio economico pur costituendo, per la prima volta, una retta giornaliera certa”.