Quel capolavoro della Salerno-Reggio Calabria, quella statale a due corsie con uscite ogni 9 chilometri che Pietro Ciucci definiva “tra le migliori d’Europa” (mentre il resto del mondo si ostina a considerarla la presa per i fondelli più grande della storia) sarà terminata.
Il vecchio boiardo aveva promesso che ANAS l’avrebbe terminata nel 2013, eppure – strano ma vero – non è andata così.
Stavolta la data è il 22 dicembre 2016. Almeno questo è quello che il Governo ha chiesto al presidente Armani. E a lui è toccato annuire, confermare.
Sperando che Dio gliela mandi buona. E non faccia la fine del suo predecessore.
Perché, da sempre, l’A3 è il coniglio che si tira fuori dal cilindro per fare presa sull’elettorato. Salvo rimangiarsi tutto quando il coniglio scappa a zampe levate.
Nel susseguirsi dei vari governi, infatti, c’è sempre stato qualcuno che ha avuto la pessima idea di annunciare gongolante che “la Salerno-Reggio Calabria sarà terminata entro … [inserisci una data a caso]”.
Prima di Armani (pungolato da Renzi e Delrio) la lista è infinita: Roberto Maroni nel 2015 («la finiamo noi»); Corrado Passera nel 2012 («entro la fine del 2013»). Antonio Di Pietro ministro delle Infrastrutture disse «entro il 2011». Per non parlare di Berlusconi, che lo promise nel “contratto con gli italiani” nel 2001.
Emblematico il ministro dei Lavori pubblici Lunardi («Sarà pronta nel 2004-2005». «No. Entro il 2006». «Ok, nel 2009»). Solo per citarne alcuni.
Stavolta, assicurano da via Monzambano, è la volta giusta. Speriamo. Perché se qualcosa dovesse andare storto, a rimetterci la testa sarà Armani. E c’è gente che non aspetta altro.
Intanto il presidente ANAS fa sapere che grazie ad una forte accelerazione nei cantieri, non ha dubbi: la Salerno-Reggio Calabria si farà. Incrociamo le dita.
Giusi Brega – L’ultima Ribattuta