In riferimento alla collaborazione e integrazione tra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, le Aziende Ospedaliere “Pugliese-Ciaccio” e “Mater Domini” e la LILT, sono necessarie alcune precisazioni per i lettori, che potrebbero mal interpretare quanto riportato da alcuni mezzi d’informazione. Di seguito riportiamo le precisazioni del Direttore Sanitario dell’ASP di Catanzaro Dott. Carmine Dell’Isola…
“La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) è un Ente Pubblico su base associativa con la quale l’ASP di Catanzaro ha sottoscritto una convenzione che prevede la concessione in comodato d’uso di alcuni locali, siti in via Paparo a Catanzaro, a fronte di attività sanitarie di screening. In tal senso è necessario informare i lettori e gli assistiti dell’azienda sanitaria che dall’inizio dell’anno ad oggi sono state eseguite 1380 mammografie di screening con invito, delle quali 500 dalla LILT e 880 dagli ospedali di Lamezia Terme, di Soveria Mannelli e di Soverato, nessuna dalle aziende ospedaliere Mater Domini e Pugliese Ciaccio.
Inoltre, per una corretta e completa comprensione della problematica, si ritiene di dover precisare che le attività di screening sono di competenza delle Aziende Sanitarie territoriali e non delle Aziende Ospedaliere.
Tuttavia proprio per la grave carenza di risorse nell’Azienda Sanitaria Provinciale (medici e tecnici di radiologia ), che rischiava di compromettere la garanzia del sottolivello assistenziale degli screening, la struttura commissariale ha, in appositi incontri, fornito precise direttive e rese sinergiche le iniziative di integrazione tra l’Azienda Sanitaria, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini”. Proprio nel corso di tali incontri la stessa struttura commissariale ha invitato tutte le Aziende Sanitarie ad avvalersi, se necessario, dell’apporto delle associazioni e del privato accreditato o ad incrementare il loro contributo di prestazioni ove queste erano già presenti. Ed è proprio in tal senso che l’ASP di Catanzaro si è orientata incrementando le prestazioni oggi già acquistate dalla LILT attraverso la rimodulazione dell’accordo già in essere al fine di realizzare un significativo aumento dell’offerta, che non può essere garantita solo dal contributo offerto dalle Aziende Mater Domini e Pugliese Ciaccio. Tale aumento di prestazioni non solo consentirà ad un maggiore numero utenti di eseguire gli esami di screening ma determinerà, anche, un incremento del punteggio legato alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza (misurata con la cosiddetta griglia LEA), punteggio che costituisce oggi il principale elemento di negatività regionale per il superamento del piano di rientro.
Alla luce di quanto rappresentato appare evidente che non esiste alcuna forma di concorrenza né “in casa” da parte della LILT né di “concorrenza esterna al Servizio Sanitario Regionale”, in quanto le attività di prevenzione non solo non rientrano nella mission delle Aziende Ospedaliere ma che le stesse aziende non sono nelle condizioni di poter eseguire il numero di prestazioni di screening necessarie all’azienda sanitaria per ottemperare a precise indicazioni di livello nazionale e regionale. Né tantomeno può essere consentito a chicchessia di polemizzare o strumentalizzare con altri fini sulla esecuzione delle attività di screening notoriamente efficaci per salvare vite umane o a prolungarne l’esistenza.
In conclusione si ritiene di poter smentire le affermazioni di un “difficile” dialogo tra l’Azienda Sanitaria Provinciale, l’Azienda Mater Domini, l’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio e associazioni come la LILT che, anzi stanno attivamente collaborando su più fronti per promuovere l’adesione alle attività di screening oncologico, realizzando “forme di integrazione utili all’utenza” tutte documentate in appositi accordi e protocolli già sottoscritti.”
Ufficio Stampa Asp Catanzaro